L'ultimo bollettino Enit prevede che i visitatori totali (internazionali e nazionali) diminuiranno del -41% nel 2020 rispetto all'anno precedente: ciò equivale a 47 milioni di visitatori in meno. la spesa turistica totale diminuirà di 65 miliardi di euro. Gli impatti saranno maggiori per gli arrivi internazionali rispetto ai viaggi nazionali.
Il turismo italiano, che vale oltre il 13% del Pil è alle prese con la più grossa crisi mai vista, ma vede una flebile luce in fondo al tunnel grazie ai turisti nostrani. Secondo l’Agenzia Nazionale del Turismo, l'Italia che riparte ha un grande potenziale dettato dalla crescita dei viaggi domestici: Il turismo italiano potrebbe recuperare una parte delle perdite grazie a quel 40% dei viaggiatori italiani che di solito preferisce viaggiare all'estero ma quest'anno resterà in patria. L’obiettivo del Turismo per questa estate è recuperare quello domestico, soprattutto se si pensa ai quasi 7 milioni italiani – stime bollettino Enit – che rinunceranno alle vacanze per paura del contagio da coronavirus.
L'Enit conferma anche una stima positiva: entro il 2023, il turismo complessivamente avrà recuperato i volumi del 2019 e li supererà con un totale di visitatori del +4% rispetto al 2019.
Per quanto riguarda il turismo dall’estero: l'Italia turistica nonostante il COVID risulta la meta internazionale più desiderata e ricercata, per questo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sta lavorando alla riattivazione dei flussi turistici con i paesi esteri: l’Italia avrebbe ottenuto il risultato di sospendere in Europa qualsiasi iniziativa bilaterale e possibili “corridoi turistici”nonostante concessioni e divieti ancora in corso.
“Il Governo italiano sostiene con forza una soluzione europea per regole uniformi a garanzia di viaggi sicuri e senza interruzione nell'area dell'Unione europea e sta sollecitando la Commissione europea ad adoperarsi in tal senso”. Lo ha dichiarato la Sottosegretaria al Turismo del Mibact, Lorenza Bonaccorsi, riferendosi al documento sottoscritto dall’Italia con altri Stati membri e presentato alla Commissione, che riguarda principalmente: protocolli sanitari comuni per gli operatori del settore turistico; coordinamento delle date di riapertura delle strutture turistiche; misure concordate per la ripresa della mobilità intra-UE e internazionale.
“La scelta italiana comporta un coordinamento simmetrico con le misure adottate da altri Paesi, in primo luogo di quelli appartenenti all'Unione europea, sia per prevenire nuovi rischi di diffusione del contagio, sia per assicurare che il movimento delle persone, in particolare nei flussi turistici, possa riprendere senza limitazioni che non siano necessarie”, ha rassicurato la Sottosegretaria.