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  •  14/05/2020
Federico Maria Santilli

La Commissione europea ha presentato ieri un pacchetto di orientamenti e raccomandazioni per aiutare gli Stati membri a eliminare gradualmente le restrizioni di viaggio e consentire, nel rispetto delle necessarie precauzioni sanitarie, la riapertura delle imprese turistiche. I punti sui quali si strutturano le misure proposte sono i seguenti: ripristinare la libera circolazione ed eliminare in sicurezza i controlli alle frontiere interne; ristabilire i servizi di trasporto in tutta l'UE; rilanciare le attività turistiche dopo la definizione di protocolli sanitari per alberghi e alloggi; garantire l'interoperabilità transfrontaliera delle app di tracciamento dei contatti, in modo che i cittadini possano essere avvertiti di una potenziale infezione da Covid-19 quando viaggiano nell'UE; rendere i voucher un'alternativa più attraente rispetto al rimborso in denaro per i viaggi annullati.

Rispetto all'adozione di provvedimenti meno limitativi in tema di libera circolazione, secondo la Commissione europea gli Stati membri dovrebbero agire sulla base di 3 fattori: la curva epidemica e le indicazioni del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC); la capacità di applicare misure di contenimento durante i viaggi, anche ai valichi di frontiera; infine la rilevanza economica e sociale, ovvero dare inizialmente priorità agli spostamenti transfrontalieri. Oltre a questi tre fattori, a dover essere di orientamento è anche il principio di non discriminazione: uno Stato membro che decida di consentire i viaggi nel proprio territorio o in regioni e zone specifiche all'interno del proprio territorio dovrebbe farlo in modo non discriminatorio e consentendo i viaggi da ogni zona, regione o paese dell'UE che presenti condizioni epidemiologiche simili. Nella stessa ottica, le restrizioni devono essere eliminate senza discriminazioni, per tutti i cittadini dell'UE e per tutti i residenti dello Stato membro interessato, indipendentemente dalla cittadinanza, e dovrebbero essere applicate a tutte le parti dell'Unione che presentano una situazione epidemiologica simile. Per quanto riguarda i servizi di trasporto, la Commissione raccomanda in particolare di limitare la densità dei passeggeri, così da evitare che entrino in contatto, e fornisce una serie di indicazioni circa l'uso dei dispositivi di protezione individuale. Nell'ambito della mobilità rientra anche l'interoperabilità transfrontaliera delle applicazioni di tracciamento, fondamentale affinché i cittadini dell'UE possano ricevere le allerte di una possibile infezione da Covid-19, ovunque si trovino nell'UE. 

Per consentire la graduale ripresa delle attività turistiche, la Commissione ha invece stabilito dei criteri attraverso cui tutelare innanzitutto la salute degli ospiti e dei dipendenti di alberghi e di altre strutture ricettive. Tali criteri comprendono prove epidemiologiche, sistemi sanitari in grado di far fronte alle esigenze della popolazione locale e dei turisti, solidi sistemi di sorveglianza e monitoraggio e capacità di tracciare i contatti. A beneficio delle attività turistiche, la Commissione ha inoltre caldeggiato che i voucher, in caso di annullamento di titoli di trasporto o di pacchetti turistici, siano preferiti al rimborso in denaro così da diminuire gli oneri finanziari sugli operatori turistici. I voucher dovrebbero essere protetti in caso di insolvenza di chi li ha emessi, avere un periodo minimo di validità di 12 mesi ed essere rimborsabili dopo al massimo un anno, se non utilizzati. Dovrebbero inoltre offrire flessibilità sufficiente, consentire ai passeggeri di viaggiare sulla stessa tratta alle stesse condizioni di servizio o permettere ai viaggiatori di concludere un contratto per un pacchetto turistico con servizi dello stesso tipo o di qualità equivalente.

A sostegno del comparto turistico europeo la Commissione ha anche assunto dei provvedimenti di carattere economico-finanziario. In particolare, ha introdotto una maggiore flessibilità nel quadro delle norme in materia di aiuti di Stato, per consentire agli Stati membri di attuare regimi di garanzia per i voucher e altri regimi di liquidità, e ha messo a disposizione, con il Fondo europeo per gli investimenti, fino a 8 miliardi di euro di finanziamenti per 100.000 piccole imprese colpite dalla crisi. Attraverso il programma SURE ha inoltre fornito agli Stati membri un contributo finanziario di 100 miliardi di euro per aiutarli a coprire i costi dei sistemi di riduzione dell'orario lavorativo e di misure analoghe che consentano alle imprese di salvaguardare i posti di lavoro. Infine, per mezzo di un sistema di voucher di “sostegno”, incentiverà il turismo locale e sosterrà anche delle campagne di comunicazione paneuropee volte a promuovere l'Europa come meta turistica sicura e d'eccellenza.

In Europa il settore turistico, che costituisce circa il 10% del Pil dell'UE, è stato uno dei più colpiti dalle pesanti restrizioni alla circolazione imposte dalla diffusione del Covid-19. L'Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO) prevede una riduzione del 20-30% degli arrivi internazionali, con perdite comprese tra i 280 e i 420 miliardi di euro per l'industria dei viaggi in tutto il mondo. Durante la stagione estiva in Europa si registrano in media 360 milioni di arrivi che determinano per il settore turistico europeo un introito di circa 150 miliardi di euro.


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