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  •  08/12/2019
Lorenzo Maria Lucenti

Il patrimonio culturale deve essere tutelato, soprattutto in un’epoca in cui i cambiamenti climatici possono essere devastanti per i beni culturali e monumenti. Ma come si deve agire per farlo al meglio? Per Dario Franceschi, ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, serve rafforzare la modalità di intervento e la predisposizione di fondi ad hoc; lo ha dichiarato venerdì scorso durante l’incontro con il suo omologo tedesco, Monika Grütters Bohmer.

Franceschi e Grütters Bohmer hanno portato avanti insieme battaglie importanti nell’Unione Europea. Recentemente, durante l’ultimo Consiglio dei ministri dell’UE, si sono battutti affinché fosse inserita la parola “Cultura” nel portafoglio del commissario europeo Mariya Gabriel.

Sul piano cultura, infatti, Franceschini pone l’attenzione sulla protezione di questa. Le calamità naturali debbono essere fronteggiate adeguatamente. L’episodio di Venezia è una tragedia, ma ha evidenziato la fragilità del paese. Solo l’Italia poi ha così tanti beni da dover proteggere ed è quindi un compito ancora più oneroso. Ma quello che è successo a Venezia, può essere visto come «un’opportunità per trovare soluzioni e prevenire altri danni».

Cosa fare quindi? Nel 2016 è stata creata, grazie a un accordo con l’UNESCO, una task force di sessanta unità dedicata alla salvaguardia del patrimonio culturale nelle zone di crisi. Con la Grütters Bohmer Franceschi ha discusso «dell'importanza di avere delle forze di intervento europee», proprio sul modello dei caschi blu.

Ma una task force non può bastare, è necessario avere anche un fondo dedicato, un «saving fund» destinato ai beni e i monumenti danneggiati dalle calamità.

Il rapporto tra Germania e Italia è storico: «Con nessun altro paese – ha spiegato Grütters Bohmer - abbiamo dei rapporti cosi' stretti e cosi' frequenti a livello culturale». Ed è proprio in virtù di questi rapporti che la Germania e l’Italia si apprestano a lavorare congiuntamente durante il II semestre del 2020 di presidenza tedesca dell’UE e durante il G20 a presidenza italiana.

La collaborazione di questi paesi esce viene fuori anche dal rinnovo per il premio italo-tedesco per la traduzione, che diventerà ora biennale. Un premio che rappresenta uno strumento «fondamentale per intensificare la collaborazione culturale tra i nostri Paesi», ha concluso Grütters Bohmer.

Il loro operato congiunto darà un segnale forte e fungerà da calamita per gli altri paesi. Di questo ne è sicuro Franceschi: «coinvolgeremo tutti gli altri Paesi in un percorso per fare diventare la tutela del patrimonio culturale una delle priorità dell'Unione Europea».


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