Dal deserto di Tsin al Mar Mediterraneo, dal monte Hor a Sefam. Sono queste le terre di Israele, o almeno i suoi confini biblici, che un’iscrizione ebraica scoperta da poco confermerebbe. L’iscrizione è stata trovata su delle giare rinvenute ad Abel-Beth-Maacah, a 2 chilometri della città di Metulla (confine Nord dell’odierna Israele).
Inizia a prendere forma l’ipotesi biblica degli antichi confini del Regno d’Israele: la sua estensione comprendeva molte più aree. Non tutti gli archeologici la pensavano come il testo sacro, molti di questi erano scettici, ma l’iscrizione portata alla luce dalle due archeologhe dell’Istituto di Archeologica dell’Università di Gerusalemme, Naama Yahalom-Mack e Nava Panitz-Cohen, parrebbe confermarlo. Risale circa tra l’VIII o IX d.C., l’iscrizione sul frammento di giara riporta in ebraico lebenayau, ovvero “appartenente a Benayau”.
La città di Abel-Beth-Maacah era una sorta di crocevia, più volte conquistata da re Asa di Giuda e dal re di Assiria; anche se localizzato già nel 1800, il sito archeologico non era ancora stato scavato fino a 8 anni, probabilmente per la sua posizione al confine tra Libano e Siria.
La Bibbia riporta diverse volte il nome della città in relazione a delle invasione da parte delle popolazioni: (Primo Libro dei Re, 20) «Ben-Hadàd ascoltò il re Asa; mandò contro le città di Israele i capi delle sue forze armate, occupò Iion, Dan, Abel-Bet-Maacah e l'intera regione di Genèsaret, compreso tutto il territorio di Nèftali»; (Secondo Libro dei Re, 29) «Al tempo di Pekach re di Israele, venne Tiglat-Pilèzer re di Assiria, che occupò Ijjon, Abel-Bet-Maaca, Ianoach, Kedes, Cazor, Gàlaad e la Galilea e tutto il territorio di Nèftali, deportandone la popolazione in Assiria».
3 mila anni fa la città era come ora al centro di più popolazioni: la zona veniva contesa dal Regno d’Israele, Regno Arameo e da tutte le città indipendenti dei Fenici.
Fino ad oggi non era stato possibile ricostruire l’appartenenza politica della città durante l’età del ferro, ma grazie al frammento con l’iscrizione si inizia a fare chiarezza. Sembra che questo ritrovamento porterà nuove prospettive e nuove ricerche di studio.
La terra promessa, che secondo la Bibbia si estendeva dal «dal fiume d'Egitto al grande fiume, il fiume Eufrate» (Genesi 15, 18), forse era davvero così ampia.