Foto: (da sin.) Sara Cosulich, Umberto Croppi, Luca Bergamo, Lorenzo Tagliavanti, Lorenza Bonaccorsi, Nicola Borrelli, Albino Ruberti. Foto Paolo Darra
Inaugurerà il 1°ottobre 2020 e rimarrà aperta per tre mesi la Quadriennale d’arte di Roma numero 17, curata da Sarah Cosulich e Stefano Collicelli Cagol, e occuperà entrambi i piani del Palazzo delle Esposizioni per un totale di quasi 4mila metri quadrati di superficie con opere di una quarantina di artisti. Un’esposizione che propone una rilettura dell’arte italiana a partire dagli anni Sessanta a oggi, con uno sguardo alle ricerche attuali, ai percorsi diversi fra le generazioni e alle tendenze in nuce, dando spazio a posizione marginali o di confine fra i diversi orientamenti. Un’esposizione di taglio amatoriale, innovativa che mira a trascinare iniziative collaterali e a costruire legami con le istituzioni e con una citta dove operano 35 prestigiose accademie che si occupano di cultura.
Una mostra diversa da quella di quattro anni fa organizzata in poco tempo. Questa è stata preparata nei dettagli e a differenza del passato ha per la prima volta un direttore artistico incaricato, la Cosulich (nominata sotto la presidenza di Bernabé). Una quarantina gli artisti presenti, meno della metà della precedente edizione, “una mostra, non una rassegna”, precisa Cosulich, rivendicando l’importanza della selezione.“Bisogna fare delle scelte” chiarisce. Un mostra che mira a restituire una visione dinamica dell’arte italiana contemporanea, che guarda alla storia della propria istituzione che da più di 90 anni racconta l’arte italiana di oggi. A fine maggio ci sarà la presentazione vera e propria. Per ora nessuna indiscrezione, nessun nome trapela.
La Quadriennale 2020 e i progetti ad essa collegati sono stati presentati nella sala del Tempio di Adriano che conserva undici delle tredici colonne originarie del lato nord. E’ la sede storica della Camera di Commercio di Roma, quasi a rappresentare fisicamente il legame fra produzione artistica e produzione tout court. Perché, come dice il Presidente della Camera di Commercio Lorenzo Tagliavanti, “la cultura è un potente volano di sviluppo economico” e “bellezza e innovazione sono i due pilastri di Roma per guardare al futuro”.
L’ edificio che la ospita conserva centinaia di opere, molte della Scuola Romana, che provengono proprio dalla Quadriennale, quando durante il periodo di esposizione si potevano ancora ancora acquistare, cosa che ha consentito a istituzioni, enti, ministeri e allo stesso Comune di Roma di costituire una propria collezione di arte contemporanea. Una pratica virtuosa, interrotta negli anni Sessanta, che ora si dorrebbe ripristinare.
Ad ascoltare il nuovo presidente Umberto Croppi (cha ha assunto recentemente anche la direzione di Federculture) un folto pubblico composto per la maggior parte da addetti ai lavori, galleristi, dirigenti di musei, studiosi, critici, giornalisti, appassionati d’arte. E artisti, i protagonisti in prima persona della manifestazione. E’ a loro infatti che Croppi si rivolge, dopo aver ringraziato in particolare gli ex presidenti Gino Agnese, Jas Gawronski e Franco Bernabé. ”Dobbiamo tornare – dice – allo spirito originario, era un’istituzione di artisti, per gli artisti. Bisogna favorire la ricostituzione di una comunità degli artisti (che allora erano anche sindacalisti), che hanno animato dibattiti, confronti, polemiche”. Ed è necessario, prosegue, costituire una rete, come fanno altre istituzioni, mettere insieme tutte le energie.
E conferma il sostegno dei tre soci istituzionali Regione Lazio, Roma Capitale e Mibact che assicurano il funzionamento della Fondazione, avviando una campagna per facilitare una raccolta di fondi e chiamando a raccolta amici, sostenitori, partner e mecenati. Croppi considera molto positiva la decisione del Ministro Franceschini di istituire la nuova direzione generale per il contemporaneo guidata da Nicola Borrelli. E infine la notizia più importante e attesa La nuova sede della Quadriennale che lascerà con tutti i suoi libri e documenti Villa Carpegna che tornerà al comune. Il Ministero ha destinato alla Fondazione l’uso dell’Arsenale Pontificio a Porta Portese voluto da Clemente XI Albani nel XVIII secolo per sovrintendere l’attività doganale nel porto fluviale, rimasto in funzione alla fine del secolo successivo. Si compone di tre edifici affacciati su un piazzale interno di 4mila metri quadri: il Magazzino del sale, le Corderie e l’Arsenale propriamente detto. Un progetto di riqualificazione urbana “che vede già in fase avanzata la progettazione per i necessari adeguamenti e uno stringente cronoprogramma per i lavori di ristrutturazione”, dichiara Croppi. Si tratta di un complesso monumentale di grande prestigio in una posizione ottimale, al centro della città e del suo fiume.
Ripercorrere le tappe della Quadriennale che compie 90 anni, costituita grazie all’intuizione e alla sagacia di un artista manager come Cipriano Efisio Oppo è attraversare una storia lunga e piena di soddisfazioni che Croppi rivendica con orgoglio. La Quadriennale che ha compiuto 90 anni (fondata nel 1927, trasformata in Fondazione nel 1999), era nata per selezionare ogni quattro anni il meglio dell’arte prodotta in Italia (alla Biennale di Venezia sorta nel 1895 la dimensione internazionale). Le prime due edizioni del 1931 e del 1935 che si tennero come consuetudine nel Palazzo di via Nazionale ebbero un grande successo tanto che nel ’37 la Quadriennale divenne Ente Autonomo Quadriennale d’Arte. Più di seimila gli artisti presenti nelle sedici edizioni passate, praticamente tutti i grandi nomi del Novecento hanno cominciato con la Quadriennale, oltre 2700 le opere d’arte acquistate, più di 100 le esposizioni all’estero, la prima nel’31 attraversò gli Stati Uniti. Una storia di cui è testimonianza l’archivio della Quadriennale, insostituibile fonte di studio e di divulgazione, l’attività editoriale e documentaria, la biblioteca.
Informazioni: www.quadriennalediroma.org