Prosegue la querelle sul prestito dell'Uomo Vitruviano al Louvre di Parigi. È il Codacons a intervenire questa volta, con il deposito formale, presso il TAR del Veneto, di un atto di intervento a favore del prestito della famosa opera di Leonardo. L'annuncio di tale provvedimento è arrivato alla vigilia della discussione in camera di consiglio sul futuro dell'Uomo Vitruviano, fissata per oggi dal TAR (inizio camera di consiglio ore 12) in seguito alla decisione di accogliere la richiesta di sospensiva del prestito presentata da Italia Nostra l'8 ottobre scorso.
Secondo l'accordo che era stato stipulato tra Francia e Italia, l'Uomo Vitruviano sarebbe dovuto partire alla volta del Louvre per l'inaugurazione, prevista il prossimo 24 ottobre, di una mostra dedicata ai 500 anni dalla morte di Leonardo; come contropartita il museo parigino avrebbe spedito in Italia dei quadri di Raffaello (il “Ritratto di Baldassarre Castiglione” e “l’Autoritratto con un amico”) in occasione, nel 2020, del cinquecentenario della scomparsa del pittore urbinate. L'associazione Italia Nostra, però, si è subito opposta a tale operazione, ravvisando in essa la violazione dell’art. 66, comma 2, lett. b), del D.Lgs. n. 42/2004 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, il quale stabilisce che “non possono uscire dal territorio della Repubblica i beni che costituiscono il fondo principale di una determinata ed organica sezione di un museo, pinacoteca, galleria, archivio o biblioteca o di una collezione artistica o bibliografica”. Non ha tardato la replica del ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo Dario Franceschini, il quale ha sostenuto che sui prestiti di opere d’arte la cosa importante da tenere in considerazione è “la valutazione scientifica che dice se un’opera è trasportabile o non è trasportabile”, aggiungendo che per l’Uomo Vitruviano era stato espresso un parere positivo.
Ora, dopo che il Tar del Veneto ha accolto il ricorso di Italia Nostra, è il Codacons a entrare nella querelle sul prestito, scegliendo di adoperarsi in suo favore perché - secondo il presidente Carlo Rienzi - “l'accordo tra Francia e Italia è assolutamente a vantaggio del nostro Paese”, in quanto “consegna al Louvre un'opera che in Italia non è adeguatamente valorizzata e che non corre alcun rischio con il suo trasferimento; dalla Francia riceviamo in cambio due dipinti di primaria importanza di Raffaello, che potranno essere esposte al pubblico”. Di opinione diversa è invece la referente veneta di Italia Nostra Lidia Fersuoch, secondo la quale l'Uomo Vitruviano è “un disegno fragilissimo, fatto con un inchiostro tannico che svanisce con l'esposizione alla luce quindi dobbiamo preservarlo, non solo per noi ma per l'umanità, nei secoli a venire”.