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  •  26/06/2020
Federico Maria Santilli

L'Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO) ha scelto l'Italia per dare il via al programma #RestartTourism e incoraggiare così la ripresa di un settore che è stato fortemente messo in crisi dall'epidemia di Covid-19.

A partire dal 1 luglio, giorno della riapertura dei confini esterni dei Paesi della Zona Schengen, il segretario generale dell'UNWTO, Zurab Pololikashvili, accompagnato dalla direttrice della Commissione Regionale Europa dell'Organizzazione, l'italiana Alessandra Priante, sarà in visita nel nostro Paese e, spostandosi tra Roma, Milano e Venezia, incontrerà, tra gli altri, il ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo Dario Franceschini, il ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, la sindaca di Roma Virginia Raggi e il segretario di Stato della Santa Sede, il cardinale Pietro Parolin. Il segretario consegnerà anche un riconoscimento per le politiche di sostenibilità all'aeroporto di Roma Fiumicino. Durante la visita italiana, inoltre, la delegazione dell'UNWTO firmerà, per la prima volta nella storia, un memorandum d'intesa con la FAO per lo sviluppo del turismo rurale ed enogastronomico.

“Sono molto felice - spiega Pololikashvili - che l'Italia sia la prima destinazione dell'UNWTO dall'inizio di questa crisi globale. È un nostro forte alleato e leader mondiale del turismo. Il settore in Italia vale milioni di posti di lavoro e inoltre protegge e valorizza il patrimonio culturale unico del Paese dall'arte alla gastronomia”. Alessandra Priante ha invece sottolineato come la scelta del nostro Paese quale luogo da cui far partire il programma #RestartTourism voglia essere “un segnale forte di sostegno al settore del turismo e trasmettere fiducia a livello internazionale su come anche i Paesi più colpiti, come ahimè l'Italia, hanno saputo reagire in maniera determinata e coraggiosa in un momento così difficile”.

Il turismo, che in Italia vale il 13% del Pil, è uno dei settori più danneggiati dalla pandemia, come attestano i dati: dopo diversi mesi contraddistinti da una crisi senza precedenti, il barometro mondiale del turismo dell'UNWTO comincia a registrare dei timidissimi segnali di ripresa in alcune aree, in particolare nell'emisfero settentrionale, ma sono comunque ancora in vigore restrizioni sui viaggi nella maggior parte delle destinazioni. Gli arrivi dei turisti internazionali hanno subito un calo del 44% nei primi quattro mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con un drammatico picco del -97% nel mese di aprile a causa della chiusura delle frontiere. Considerati questi dati, secondo i calcoli dell'UNWTO, rispetto al 2019, solo nei quattro mesi presi in esame sono stati persi 180 milioni di arrivi internazionali e 195 miliardi di dollari di entrate turistiche.


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