Si è costituita il 2 dicembre 2019 a Venezia presso l’Ufficio Italiano del Consiglio d’Europa, diretto da Luisella Pavan-Woolfe, la rete italiana delle comunità di Faro. Ispirata dalla Convenzione di Faro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società, riunisce alcune comunità patrimoniali di Napoli (Molo San Vincenzo), Roma (Centocelle Alessandrino Torre Spaccata), dalla provincia di Padova (Azergrande e Candiana), Venezia, Forlì, Cervia, Treviso, Accumoli e altre località nel cratere del terremoto del 2009, Fontecchio (Abruzzo). Presenti anche rappresentanti di Federculture, Ficlu, associazioni, istituzioni locali, università e centri di ricerca che stanno sperimentando sul terreno i principi di accesso, partecipazione e fruizione dei beni culturali materiali e immateriali da parte dei cittadini nei rispettivi territori.
La rete ha deciso di collaborare sui temi dell’educazione dei giovani al patrimonio culturale, alla sensibilizzazione e formazione dei cittadini, dello sviluppo sostenibile dell’economia locale attraverso la costruzione di cooperative e altre forme di imprese culturali.
Esempi di iniziative per ora attuate sono: il recupero per la cittadinanza dello storico molo di San Vincenzo a Napoli, l’attivazione di bacini culturali siciliani per i giovani, la creazione di residenze artistiche nelle zone terremotate, l’organizzazione di molte passeggiate patrimoniali in tutta Italia per far conoscere alle nuove generazioni l’eredità della tradizione contadina, l’organizzazione da parte del Consiglio Regionale del Veneto del concorso “Il Veneto per me” per sensibilizzare le scuole alla conoscenza delle tradizioni culturali locali.
In attesa della ormai prossima ratifica della Convenzione da parte dell’Italia, si attivano numerose comunità patrimoniali, quei gruppi di persone che attribuiscono valore ad aspetti specifici dell’eredità culturale e desiderano valorizzare e trasmettere alle generazioni future nel quadro d’azione pubblica.