Il 2019 è stato un anno di piena crescita per le Gallerie degli Uffizi di Firenze. Il museo si è riconfermato il più frequentato d'Italia, con 4.391.895 presenze (a fronte delle 4.153.101 del 2018) ed è stato anche, secondo le statistiche del Mibact, l'istituto culturale italiano con la maggior crescita di visitatori in termini assoluti (+254.168); durante tutto l'anno, infatti, non si sono mai registrati meno di 200mila visitatori ogni mese. Le mostre con maggiore affluenza sono state “Tutti i colori dell'Italia ebraica”, “Omaggio a Cosimo I. Cento lanzi per il Principe” e, al Giardino di Boboli, la personale di scultura del maestro inglese di arte contemporanea Tony Cragg.
In termini di ricavi, nel 2019 è stata rilevata una crescita economica del 3,2% rispetto al 2018, grazie a un incasso complessivo di 35.162.860 euro. Tra questi, oltre 30 milioni sono arrivati dalla bigliettazione (+4,1% rispetto all’anno precedente). Nel settore della bigliettazione, in particolare, percentuali più che positive hanno riguardato gli abbonamenti: la vendita del Passepartout annuale è aumentata del 254% (10.351 abbonati), mentre quella del Passepartout 3 giorni del 42% (è stato scelto da 148.384 persone). “Questo boom dei nostri abbonamenti è un’ottima notizia - ha commentato il direttore delle Gallerie Eike Schmidt - perché testimonia che stiamo riuscendo a fidelizzare una parte sempre più rilevante dei nostri visitatori, soprattutto tra i fiorentini”.
Intenso è stato poi il lavoro di manutenzione e restauro sia degli edifici che delle opere: ben 230 gli interventi su pitture, sculture, disegni e oggetti curati dal laboratorio interno di restauro, 11 quelli realizzati da professionisti esterni; inoltre, grazie alla collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure, sono stati sottoposti ad analisi diagnostiche e restaurati capolavori della collezione delle Gallerie come la “Pala di Sant’Ambrogio” di Botticelli, la “Madonna della cesta” di Rubens, la “Santa Caterina d’Alessandria” di Artemisia Gentileschi, il celeberrimo “Disegno 8P” di Leonardo. 164 sono state invece le opere architettoniche completate durante l'anno tra Uffizi, Palazzo Pitti e Boboli, oltre ai monitoraggi continuativi sulle strutture edilizie. È anche necessario ricordare che nel corso dell'anno sono state donate alle Gallerie 160 opere d'arte e portati a termine 25 acquisti, tra i quali quello del “Ripudio di Agar” del pittore ottocentesco Giuseppe Bezzuoli e il panoramico disegno progettuale (84 x 207,5 cm) di Pierre Hyacinthe Boucher der Morlaincourt per i due ponti sull’Arno (1809), comprato in occasione del 250esimo compleanno di Napoleone Bonaparte.
Nel 2019 è stato anche inaugurato il maggior numero di sale nella storia recente della Galleria degli Uffizi; nella scorsa primavera sono infatti stati aperti e riallestiti i nuovi spazi dedicati alla pittura del Cinquecento fiorentino e veneziano: 14 ambienti, per oltre 1.100 metri quadrati, più di 100 opere accolte, tra le quali circa 40 mai viste o non esposte da molto tempo, come l'inquietante “Caduta degli Angeli ribelli” di Andrea Commodi e la monumentale “Madonna del Popolo di Federico Barocci”. Le esposizioni organizzate, invece, sono state 23, tra quelle concluse e quelle ancora in corso. Cinque di esse sono state organizzate in istituzioni fuori Firenze, come “Il pane e i sassi” a Matera e “La Madonna della Loggia di Botticelli”, esposta a Vladivostok e San Pietroburgo in Russia.
Lo scorso anno è stato denso di risultati positivi per gli Uffizi anche dal punto di vista della produzione culturale e scientifica; 29 i volumi realizzati, per un totale di 6.537 pagine: 22 cataloghi di mostre, 7 ulteriori volumi, e il secondo numero della rivista scientifica online delle Gallerie, “Imagines”. Sono inoltre stati organizzati 4 convegni internazionali e interdisciplinari e 46 conferenze, con largo afflusso di pubblico. Parlando degli istituti del complesso museale fiorentino, il Dipartimento catalogazione e digitalizzazione ha arricchito gli archivi di 24mila schede inserite e revisionate e in più ha corretto e aggiornato 10.465 voci. La Biblioteca, invece, ha accolto 2.624 nuovi libri e dal Gabinetto fotografico sono state eseguiti 821 nuovi scatti e inventariate e digitalizzate 34.985 foto.
95 tirocini, attività di alternanza scuola/lavoro per 3.002 studenti, visite per famiglie, bimbi, alunni e ragazzi per complessivamente oltre 13mila partecipanti sono state le iniziative promosse dal Dipartimento per l’Educazione delle Gallerie degli Uffizi durante il 2019. Nell’ambito del settore Mediazione culturale ed accessibilità sono stati organizzati 222 progetti ai quali hanno preso parte 1.732 persone. Gli Uffizi si classificano così al primo posto in Italia per l’attività didattica museale.
Numeri in crescita sono stati registrati anche online: sono cresciuti i seguaci dei profili social (Instagram e Twitter) e il sito www.uffizi.it ha avuto 12.570.446 visualizzazioni, con una crescita del 62,4% rispetto al 2018. Agli Uffizi, inoltre, sono stati dedicati oltre 2000 articoli e servizi dai media internazionali, quasi il doppio della copertura paragonata a quella dell'anno precedente.
Con buone prospettive si è aperto anche il 2020. Oltre mille coppie (5.280 visitatori totali) hanno affollato l'altro ieri i corridoi e le sale della Galleria degli Uffizi, in occasione della Festa dei Doni organizzata nella ricorrenza del matrimonio tra Agnolo Doni e Maddalena Strozzi, per i quali Michelangelo Buonarroti realizzò il celebre Tondo e Raffaello ne dipinse i ritratti. Per celebrare l'anniversario delle loro nozze, avvenute il 31 gennaio del 1503, il museo fiorentino, per il secondo anno consecutivo, ha stabilito che le coppie in visita durante questa giornata avessero lo sconto del 50%. Inoltre, nonostante l'epidemia di coronavirus scoppiata in Cina stia drammaticamente compromettendo il turismo internazionale nelle ultime settimane, il direttore Schimdt ha dichiarato che a gennaio i biglietti venduti sono aumentati del 18% e che, se l'epidemia dovesse avere un impatto regionalizzato, non si aspetta un grande influsso su visite e crescita, e questo per due ragioni: “l'estrema diversità dei nostri visitatori, poiché ogni settimana abbiamo visitatori da oltre 100 Paesi diversi, e, in secondo luogo, il fatto che, specialmente in alta stagione abbiamo più richiesta che offerta, per cui se un gruppo di una nazione non viene, ce n'è subito uno di un'altra nazione pronto a sostituirlo”.