"Oltre 25 mila Guide Turistiche e Accompagnatori rimasti senza lavoro da febbraio, nessuna prospettiva concreta di ripresa dell'attività sino al 2021. Perso subito il turismo scolastico, sono stati cancellati del tutto i tour organizzati dell'estate, mentre i calendari restano vuoti di impegni e prenotazioni. Questa è la realtà delle cose, davvero desolante". E’ la triste immagine dell’emergenza in cui versa il settore delle guide turistiche descritto ai senatori della Commissione Cultura da Adina Persano, presidente dell’ANGT, l’Associazione che dal 1986 rappresenta le Guide Turistiche Abilitate d’Italia. Oltre al lockdown a causa del Coronavirus, ha dichiarato la rappresentante delle guide turistiche, ad aggravare la situazione sono state anche le interpretazioni di regioni e comuni riguardo le linee guida descritte dal governo rispetto a musei, siti artistici e archeologici: dai musei che permettono l’entrata a due persone per volta a limiti di 10-12 persone per i gruppi organizzati, con l’obbligo per le guide di tenere l’elenco e i dati dei visitatori fino a 14 giorni; questo tuttavia avviene solo in alcune regioni, mentre in altre non viene messa in atto alcuna pratica.
Tra mostre annullate, eventi posticipati e musei chiusi, dichiara ancora Persano, è difficoltoso organizzare qualsiasi attività, impossibile immaginare l’Italia come destinazione per un viaggio. Tra gli esempi pratici citati vi è Castel del Monte, in cui non si permette alle guide turistiche di lavorare, e Villa Borghese a Roma, in cui non sono permesse le visite guidate. Infine, Persano denuncia l’attività dei Free Tours, gestiti da abusivi, che non hanno mai smesso di lavorare anche in piena emergenza, o degli assistenti museali che spesso organizzano visite guidate giornaliere, prendendo il posto delle guide turistiche abilitate. Persano ha infine dichiarato di impegnarsi a fornire il prima possibile alla Commissione Cultura del Senato dati precisi sulla situazione italiana, regione per regione, comunicando con tutte le Associazioni di Guide Turistiche locali.
Proteste quattro giorni dopo la riapertura con metodi che sono il risultato di una ripartenza graduale da verificare in corso d’opera. La Direzione regionale Musei della Puglia si rivolge in questo modo alle polemiche dell’AGTA che aveva aspramente criticato e diffidato direzione e gestione di Castel del Monte per aver permesso la realizzazione di tour guidati per i visitatori solamente con le guide del concessionario. “Come per tutti i Musei d'Italia, la ripartenza è stata, ed è ancora, nell'ordine della “gradualità” e della gestione costante della sicurezza. Essa è stata sancita da un Decreto della Direzione regionale Musei Puglia e anticipata in tutte le sue modalità da un Comunicato stampa diramato quando tutte le problematiche, alcune delle quali assai complesse, sono state risolte. Il principio della gradualità e della cautela ha comportato una drastica riduzione del numero possibile di visitatori, che nel caso specifico di Castel del Monte sono stati calcolati in 18 unità per fascia oraria per un totale di 9 fasce orarie. Tutti i gruppi devono essere accompagnati dal personale del Mibact e, nello specifico caso, l'abbiano espressamente dichiarato nel comunicato, anche dalla guida messa a disposizione dal Concessionario Nova Apulia, secondo il piano dei servizi di accoglienza contrattualizzati con lo stesso e parte fondamentale della Concessione. Ciò non significa esclusione di altri operatori, ma solo modalità di ripartenza graduale, da verificare in corso d'opera. Le proteste risultano, pertanto, intempestive, in considerazione di una riapertura che è avvenuta solo 4 giorni fa”, dichiara la direttrice Mariastella Margozzi.