Al via il 10° Festival Europeo delle Vie Francigene, Cammini, Ways, Chemins “Il Sud dei Cammini”. Quest’anno con i cammini nel Sud, l’elemento di novità, di richiamo. Una partenza in sordina, in tono minore se vogliamo, tuttavia un atto di coraggio, nonostante gli impedimenti, le difficoltà dovute alla situazione, le cautele e le tante norme da rispettare e far rispettare. E’ recente, risale allo scorso ottobre, il riconoscimento da parte dell’Assemblea dell’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) di estendere il cammino d’Europa (che da Canterbury raggiunge Roma e Brindisi), a Santa Maria di Leuca, estrema meta oltre la quale c’è Gerusalemme. Soddisfatto Massimo Tedeschi, presidente dell’Associazione, per l’obiettivo finalmente raggiunto dalla Puglia e per il traguardo dei dieci anni del Festival Europeo per la valorizzazione Francigena e dei cammini. Così l’anno prossimo si potranno percorrere 3 mila chilometri col bordone del pellegrino traversando praticamente tutta la penisola. La decisione dell’Associazione Europea è stata accompagnata da interventi di sostegno da parte del Ministero dei Beni Culturali che ha finanziato con 20 milioni di euro anche il progetto “Appia Regina Viarum”, all’interno del Piano Cultura e Turismo varato nel 2016.
Dal 29 settembre al 29 novembre tante le proposte sia in presenza che e non, a seconda delle possibilità. Conferenze, storie, testimonianze e buone pratiche. Anzitutto una serie di incontri sulle radici storiche dei cammini dall’alto medioevo a oggi ascoltando gli studiosi e i promotori dell’iniziativa che hanno mantenuto vivo il valore di quelle testimonianze e il loro significato europeo. Fra i relatori Renato Stopani, Pietro Dalena e Massimo Tedeschi. A seguire l’illustrazione delle caratteristiche dei principali cammini del Sud a partire dalla Francigena e via via al Cammino materano, al Cammino di San Benedetto. E attraverso l’utilizzo di strumenti diversi, dalla fotografia, al cinema, al folklore. alla conoscenza del territorio, delle sue tradizioni, della sua cultura, della sua gente. E a cento anni dalla nascita di Gianni Rodari “La grammatica della fantasia. Introduzione all’arte di inventare storie”. Storie di cammini, naturalmente.
Il progetto con Associazione Civita coinvolge Federparchi, la Fondazione Symbola, l’Unione Nazionale Pro Loco Italiane e in modo specifico la Regione Puglia (o “le Puglie”, tante sono le sfaccettature di questa terra generosa), che ha l’ambizione di rappresentare un modello diverso di Sud, che non si piange addosso. “Per riprendere a camminare, per un ritorno alla vita. Abbiamo fatto i compiti a casa” ricorda Aldo Patruno, direttore generale del dipartimento turismo regionale, che ha voluto fortemente questa promozione. “Abbiamo fatto rete tra regioni del Sud. Abbiamo condiviso itinerari e tracciati delle South Cultural Routes, a cominciare dalla Via Francigena”, ponte fra l’Europa anglosassone e quella latina, secondo lo storico Jacques Le Goff. “Abbiamo investito – prosegue - sulla infrastrutturazione leggera e stiamo investendo fondi europei, statali e regionali sull’ospitalità, sull’accoglienza e sui servizi”. E sui grandi assi viari, l’Appia, la Traiana, sulle grandi vie dell’acqua fino all’Acquedotto Pugliese. Con risultati soddisfacenti se è vero che i camminatori in Puglia sono in costante aumento. Dal 2017 triplicano di anno in anno.
Una crescita continua che non sorprende se si pensa alla natura dei luoghi. La storia insegna, sottolinea Sandro Polci direttore artistico del Festival, che “assai più del resto della penisola, l’Italia meridionale ha conservato per tutto il medioevo e sin oltre l’età moderna, l’impronta nelle infrastrutture viarie, conferitole da Roma a livello di organizzazione territoriale: la “regina viarum” (l’Appia), l’Appia Traiana, la Popilia hanno continuato a costituire le direttrici per gli spostamenti di ampio orizzonte. Lo attestano gli stessi percorsi degli eserciti bizantini, arabi, crociati, che risulta abbiano seguito gli itinerari delle antiche consolari”. Lo stesso accadrà nell’era dei pellegrinaggi, con il Santuario di San Michele Arcangelo sul Gargano, e nei porti pugliesi e siciliani punti d’imbarco per la Terra Santa. Lungo gli stessi tracciati nasceranno poi altre mete di pellegrinaggio legate alle reliquie e alle traslazioni dei corpi santi, ricorda il professor Stopani. Una rete di cammini che si distende per tutto il Mediterraneo e che solo ora andiamo scoprendo, ricorda ancora Polci, una maglia di strade che attraversano paesaggi tutti da scoprire per un nuovo turismo rispettoso degli equilibri della natura. Valorizzando nel contempo quel serbatoio di storia e testimonianze d’arte di cui è costellata la Via Francigena. Modello vincente il Camino di Santiago che richiama nella Galizia estrema sulla tomba dell’apostolo milioni di “pellegrini” molti dei quali percorrono l’ultimo tratto a piedi.
Informazioni: viefrancigenedelsud .it