Tecnologia e beni culturali ormai vanno di pari passo. Un’unione necessaria che viene ribadita con l’inaugurazione, avvenuta ieri a Venezia, del Centre for Cultural Heritage Technology, una nuova struttura istituita presso il parco scientifico e tecnologico Vega. Il CCHT è nato dalla collaborazione dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e l’Università Ca’ Foscari Venezia. Il suo obiettivo principale è lo sviluppo di nuove tecnologie e materiali relativi alla conservazione dei beni culturali.
«Questo centro – ha sottolineato, durante l’inaugurazione del Centro, Michele Bugliesi, Rettore dell'Università Ca' Foscari Venezia - non poteva che nascere a Venezia, laboratorio naturale per gli studi sulla conservazione del patrimonio culturale, in sinergia con altre importanti iniziative come il Patto per Venezia che doterà le università Iuav e Ca' Foscari di strumentazioni scientifiche d'avanguardia. Abbiamo già scelto il Parco Scientifico come sede di alcune nostre attività, dalla Challenge School al Centro congiunto con Cmcc per lo studio dei cambiamenti climatici. E oggi questa nuova iniziativa in partnership con una istituzione di altissimo livello come l'IIT, che porta la nostra presenza al Vega a superare gli 800 studenti e i 60 ricercatori. Nella nostra agenda di ricerca abbiamo promosso strategie volte ad attivare attività scientifiche ad alto impatto e fra queste ci sono i due ambiti di cui si occuperà il centro: le tecnologie digitali e informatiche e le nanotecnologie la conservazione e il restauro del patrimonio culturale».
Venezia, come ha affermato Bugliesi, non è stata scelta casualmente. Una città costruita su una laguna, il cui impianto urbanistico si va a mescolare con l’ambiente circostante, un frammisto entusiasmante di arte e natura. Per questo, nel 1987, è stata inserita nella Lista del Patrimonio Mondiale.
Studiare, conservare, proteggere i beni culturali sia dai fenomeni naturali sia dalle azioni degli esseri umani. Il Centro seguirà questa finalità, che dovrebbe essere promosso a mantra in tutti i siti culturali della penisola.
«Il CCHT nasce – ha dichiarato Roberto Cingolani, Direttore scientifico dell’IIT - con tutti gli strumenti per diventare un centro di rilevanza internazionale in grado di attrarre talenti da tutto il mondo. IIT e il suo network di centri ad oggi hanno attirato 30 vincitori di ERC (ovvero di finanziamenti del Consiglio europeo della ricerca), depositato circa 700 domande di brevetto e fondato 18 nuove aziende. La grande competenza dell'Università Ca' Foscari Venezia nell'area dei beni culturali e la grande professionalità della coordinatrice del centro Arianna Traviglia, appena selezionata da un panel internazionale di esperti, sono i due elementi fondamentali che, sono certo, determineranno il successo delle attività di ricerca del nuovo centro della rete IIT realizzato in collaborazione con l'Ateneo veneziano».
Questo centro si va a inserire in una rete nazionale e internazionale già ampia; sono 11, infatti, i centri IIT in Italia e 2 all’estero, quest’ultimi nati dalla collaborazione del Massachusetts Institute of Technology (MIT) e l’Harvard University negli Stati Uniti.
Il punto di forza della nuova struttura saranno le persone. Così traspare dalla dichiarazione della coordinatrice Traviglia. Coloro che lavoreranno al Centro combineranno le loro esperienze per raggiungere ottimi risultati. «Potremo così vedere – conclude – sistemi automatizzati per lo studio e l'analisi dei manufatti che si avvalgono di dispositivi robotici in grado di manipolare manufatti da digitalizzare o trattare».