Le autorità egiziane l'hanno già definita come una delle più importanti scoperte archeologiche degli ultimi anni. Venti sarcofagi in legno, probabilmente risalenti ad un periodo fra il XX secolo e il IV secolo avanti Cristo, sono stati riportati alla luce nel sito dell'antica Tebe, a Luxor.
Le notizie a riguardo sono ancora scarne, il ministero delle Antichità fornirà maggiori dettagli alla conferenza stampa in programma sabato prossimo. Per ora siamo a conoscenza solo dello stato di conservazione dei sarcofagi e dell’esatto luogo di ritrovamento. Scoperti nella necropoli di Asasif, sulla riva occidentale del Nilo, vicino alla Valle dei Re (dove si trovano alcune delle tombe dei più conosciuti Faraoni) vantano di ottime condizioni con pitture originali ben visibili. Le sepolture eleganti e lussuose fanno pensare che contengano resti di alti sacerdoti, loro assistenti e familiari. Il fatto che non fossero siti in usuali piramidi o in edifici specifici ma deposti una sopra all’altro invece si pensa sia legato al periodo storico. Già in passato infatti erano stati scoperti sarcofagi seppelliti in questo modo, anche se mai in modo così numeroso. Lo stato ottimo di conservazione invece è dovuto al tipico clima secco del deserto egiziano.
Ad Asasif vi sono tombe risalenti a diversi periodi dell'antico Egitto, dalle dinastie del Medio Regno, al Nuovo Regno, fino al Periodo Tardo, e quindi lungo un vastissimo arco di tempo che va dal 1994 al 332 avanti Cristo. E poi sepolture risalenti alla XVIII dinastia (1550-1292 avanti Cristo), anche le più note, perché vi appartengono alcuni dei Faraoni più famosi, tra i quali Tutankhamen.
Le autorità egiziane danno sempre grande evidenza alle scoperte nelle aree archeologiche, fiduciose che ciò possa facilitare anche la ripresa del turismo, tra le voci più importanti dell'economia nazionale, che sebbene abbia goduto di buoni risultati negli ultimi anni non è ancora tornato ai livelli precedenti al periodo turbolento cominciato con la rivoluzione del 2011 e i pericoli di attacchi terroristici. Recentemente è stato presentato ai giornalisti egiziani e stranieri un antico sarcofago restituito all'Egitto dal Metropolitan Museum di New York, al quale era stato venduto per quattro milioni di dollari in seguito ad una serie di passaggi, dopo essere stato esportato illegalmente dall'Egitto. La bara, datata tra il 150 e il 50 avanti Cristo, appartiene a Nedjemankh, un sacerdote del dio-ariete Heryshef. Il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukri, che si trovava negli Usa per partecipare all'Assemblea generale dell'Onu, ha partecipato personalmente insieme con il procuratore generale di New York alla cerimonia di consegna del reperto.