Era stata trafugata cinque anni fa (il 3 agosto 2014) dalla chiesa di San Vincenzo, l’opera del Guercino (Giovanni Ruggero Barbieri, 1591-1666), un olio su tela “Madonna con Bambino e i santi Giovanni evangelista e Gregorio taumaturgo” ed è stata recuperata dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Bologna a Casablanca in Marocco nel 2017. Dopo il recupero l’opera è stata sottoposta ad interventi di restauro da parte dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro (Iscr) di Roma per l'applicazione di una nuova foderatura, la pulitura della superficie e la presentazione estetica.
Sabato è stata riconsegnata alla città di Modena; non tornerà subito nella chiesa dove fu trafugata ma rimarrà esposta temporaneamente nella Sala del Bernini alla Galleria Estense grazie all'accordo tra l'Arcidiocesi e Parrocchia Tempio-San Biagio, le Gallerie Estensi e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Bologna.
Il dipinto fu commissionato nel 1629 dal duca Alfonso d'Este come ex-voto per la guarigione da una grave malattia e venne realizzato per essere destinata alla chiesa dei Teatini. La tela raffigura la Madonna in trono sulle nubi e san Giovanni evangelista che appaiono a san Gregorio taumaturgo, il quale inginocchiato e con lo sguardo verso l'alto apre le braccia in segno di stupore e timore. Il soggetto richiama uno dei miracoli attribuiti a san Gregorio, vescovo di Neocesarea (l'attuale Niksar in Turchia) vissuto nel III secolo e venerato per la sua grande opera di evangelizzazione ed i tanti prodigi compiuti, in particolare contro i pericoli causati dagli eventi atmosferici e naturali, dalle pestilenze e dalle gravi malattie. La tela costò l'esorbitante cifra, per l'epoca, di 300 ducatoni d'argento, pagati al pittore direttamente dal duca Francesco I, figlio di Alfonso. San Gregorio taumaturgo, protagonista del dipinto, era particolarmente venerato dai duchi estensi, dai teatini e dai modenesi: le cronache del tempo ricordano che i rappresentanti del governo della città ''accompagnati da molta comunità di persone stettero alla messa cantata'' e si espose sopra l'altar maggiore l'immagine del santo ''particolare avvocato in questi calamitosi tempi'' (era ancora attivo il contagio della terribile cosiddetta ''peste manzoniana'').