“Il bando Restauri Cantieri Diffusi” della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino ha assegnato 2,3 milioni di euro per il recupero e la valorizzazione di 114 opere artistiche e architettoniche tra beni mobili - tele, statue, arredi lignei e organi storici- e immobili sottoposti a tutela, accanto ad azioni per promuovere la conoscenza e la piena fruizione dei luoghi da parte di fasce sempre più ampie di pubblico.
“Il bando 'Restauri', capillare e 'diffuso' in tutte le province del Piemonte e della Valle d'Aosta, si prende cura e valorizza il prezioso patrimonio artistico disseminato dalle valli alpine alle grandi città della pianura - afferma il presidente della Fondazione Crt, Giovanni Quaglia - Il progetto si qualifica inoltre come un volano occupazionale ed economico, contribuendo all'avvio di cantieri che danno lavoro ad artigiani, restauratori e professionisti del territorio”.
Il bando si inserisce in un progetto di tutela culturale molto più ampio “Oltre a rappresentare un sostegno rilevante per molte realtà locali, il progetto 'Restauri' della Fondazione Crt attiva un circolo virtuoso per la tutela del nostro Cultural Heritage su una più ampia scala, grazie anche al meccanismo dell'Art Bonus - dichiara il segretario generale della Fondazione Crt, Massimo Lapucci - In particolare, i contributi che l'istituto ha destinato nella edizione del bando 2019, pari a circa 2,3 milioni di euro, andranno a recuperare e a valorizzare beni mobili ed immobili di alto pregio storico e artistico, con lo scopo di assicurarne la conservazione nel tempo e la più ampia fruizione sul territorio”.
I progetti beneficiari del bando promuovono recuperi e restauri che riguarderanno diverse aree del Piemonte.
Tra questi ricordiamo il restauro, nella Cattedrale di San Giusto a Susa, del coro ligneo absidale, che rappresenta il più antico insieme di stalli (18) superstite nel Piemonte occidentale, uno dei più antichi dell’Europa medioevale; il recupero delle decorazioni della Chiesa di San Michele de Anterisio a Santo Stefano Roero, distrutta ad opera delle truppe astigiane e ricostruita dagli abitanti del luogo a proprie spese nel 1729, per essere dichiarata monumento nazionale nel 1919; il restauro finale degli affreschi del pittore Clemente Salsa nella Chiesa di Sant’Antonio Abate a Dova Inferiore; il restauro del Castello di Monastero Bormida, che in origine era un monastero e la cui attuale torre era un campanile; il recupero della facciata, firmata dal Bramante, della Parrocchia di Maria SS Annunziata a Roccaverano; e il restauro del coro ligneo della Basilica di S. Andrea a Vercelli, fondata nel 1219 per volontà del cardinale Guala Bicchieri, uno dei primi esempi di architettura gotica in Italia.
In Valle d’Aosta i restauri riguarderanno, a Champorcher, il restauro della Cappella di Echelly della Parrocchia di San Nicola, intitolata alla Santa Croce e situata a fianco dell'antica mulattiera nella gola omonima e, ad Antey-Saint-André, la conservazione e restauro della torre campanaria della Parrocchia di Sant’Andrea.