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  •  25/11/2019
Federica Giosi

È stata inaugurata a Padova la mostra "Il Viaggio del Faraone - Due secoli di presidio veneto a salvaguardia dei Templi" ospitata a Palazzo Zuckermann fino al 12 gennaio.

L’esposizione, ad accesso gratuito, documenta il salvataggio dei monumenti di Abu Simbel - storica località egiziana che rischiava di essere soppiantata dalla Diga di Assuan voluta dal presidente Nasser – ripercorrendo il taglio dei templi e delle statue, il loro spostamento e la successiva ricostruzione che vide protagonista Salini Impregilo in un consorzio di grandi imprese internazionali, e rappresentò un esempio di eccellenza ingegneristica e di collaborazione internazionale tra imprese e istituzioni.

Il progetto di Nasser rischiava di cancellare i due templi egiziani costruiti da Ramses II, ma grazie all’appello dell’Unesco più di cento paesi si attivarono con donazioni e opere sul campo per salvare il patrimonio archeologico. I blocchi di ogni monumento vennero tagliati, numerati, smontati e trasportati 65 metri più in alto e 300 metri più indietro per evitare il rischio di inondazione dal bacino artificiale creato dalla diga. Salini Impregilo contribuì a compiere una vera e propria “impresa faraonica”. 

"Un'impresa resa possibile solo grazie all'unione di forze e di intenti di un intero sistema costituito dal governo egiziano, dall'UNESCO e da tutte le imprese che all'epoca accettarono la sfida di riuscire a coniugare il progresso - che all'epoca era rappresentato dalla Diga di Assuan, strategica per lo sviluppo del paese - con la salvaguardia della cultura e del patrimonio storico, a beneficio delle generazioni future" ha dichiarato Joseph Attias, group Engineering, development and concessions director di Salini Impregilo, all'inaugurazione della mostra "È necessario salvaguardare il passato per mettere in sicurezza e costruire il futuro, anche grazie alla collaborazione tra aziende e istituzioni, in una partnership finalizzata a realizzare insieme le grandi opere, oggi come 50 anni fa".

L’esposizione - organizzata dall'Associazione Gabinetto di Lettura insieme al Comune di Padova e in collaborazione con Salini Impregilo - nasce nell’ambito delle Manifestazioni Belzoniane che celebrano il 200° anniversario del rientro in patria di colui che per primo scoprì l’ingresso del sito archeologico, il padovano Giovanni Battista Belzoni.

 I visitatori ripercorrono le varie fasi del progetto, a partire dall'appello internazionale lanciato dall'UNESCO nel 1960, attraverso i documenti originali dell'Associazione Archivio Gazzola e dell'ingegnere Luigi Rossato della Impregilo, all'epoca impegnato nei lavori di taglio, e sulla base della documentazione custodita da Salini Impregilo e recentemente pubblicata in "Nubiana", volume edito da Rizzoli e pubblicato dal Gruppo in collaborazione con il Museo Egizio di Torino.

 Un archivio storico unico - che risale al 1906 - offrirà agli spettatori foto e video storici di grande impatto, come quelli di Ermanno Olmi sulle dighe costruite per la Edison nella prima metà del Novecento. 


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