Cento grandi e feroci lupi di metallo riempiranno il centro di Firenze. Si tratta di” “Lupi in arrivo”, la grande installazione dell’artista cinese Liu Ruowang che ha l’obiettivo di sensibilizzare sul tema dell’atteggiamento predatorio dell’essere umano verso la natura. Le opere saranno visibili a Firenze fino al 2 novembre in due importanti luoghi della città: piazza Pitti e piazza Santissima Annunziata. I lupi si scontrano con due monumenti simbolici del Rinascimento, Palazzo Pitti e lo Spedale degli Innocenti, in cui Filippo Brunelleschi realizzò la propria idea dello spazio, delle proporzioni, del ritmo architettonico. Il feroce branco di lupi creato da Liu Ruowang – costituito da cento fusioni in ferro, ognuna del peso di 280 kg – che sembra attaccare un rassegnato guerriero rappresenta la reazione della natura alle devastazioni dell’essere umano. E rappresenta, contemporaneamente, una riflessione sulla civilizzazione, sulla grande confusione che viviamo oggi – anche a causa delle conseguenze del Covid-19 – e sui reali rischi di un annientamento definitivo del mondo contemporaneo. “Lupi in arrivo” costituisce dunque una denuncia di un mondo portato all’autodistruzione e i lupi rappresentano un appello accorato alla tutela ambientale di tutto il mondo.
Allestita grazie a Matteo Lorenzelli, titolare della galleria milanese Lorenzelli Arte, l’installazione ha l’obiettivo di stabilire un legame fisico, intellettuale e persino ludico con la cittadinanza, stimolando curiosità e partecipazione, in modo da suscitare l’interesse di un pubblico più vasto rispetto a quello che di solito visita mostre e musei. L’iniziativa è stata pensata per l’occasione dei 50 anni di relazioni diplomatiche tra la Repubblica Italiana e la Repubblica Popolare Cinese – rappresentata dal Console Generale Weng Wengang – ed è stato possibile grazie alla collaborazione tra Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi e Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Firenze, che hanno reso disponibili due luoghi tra i più emblematici di Firenze.
Primo evento in un luogo pubblico all’aperto che vede coinvolti il Comune e gli Uffizi dopo i mesi di quarantena, “Lupi in arrivo” dialoga apertamente con l’architettura cittadina, con i suoi abitanti o con semplici passanti, realizzando una specifica intenzione dell’artista, il quale dichiara che "per insegnare amore e rispetto per l'arte alle nuove generazioni, il metodo migliore sia far entrare l'arte nella vita quotidiana, rendendo i musei sempre più accessibili e non solo. Le mie sculture, ad esempio, sono collocate nelle piazze: così l'arte crea anche un legame con gli spazi pubblici. È importante costruire una cultura del bene comune". Prima di stabilirsi a Firenze, i lupi di Liu Ruowang si trovavano a Napoli, in piazza del Municipio. L’installazione di Firenze costituisce il passaggio di consegne tra i sindaci Luigi de Magistris e Dario Nardella, che hanno affermato di sostenere fortemente l’importante messaggio dell’imponente opera dell’artista cinese.
"I lupi ci attaccano o siamo piuttosto noi ad attaccarli? Può esserci invece un equilibrio durevole tra noi e loro e in generale tra uomo e natura? Questa imponente installazione che invade due delle piazze più suggestive e caratterizzanti di Firenze ci induce da un lato a riflettere sul rapporto ancestrale che ci lega alla parte più animalesca dell'uomo e dall'altro conferma Firenze come città d'elezione in Italia per l'arte pubblica: per noi è un onore e un dovere, pur in un momento economicamente difficile per gli effetti gravosi della pandemia che ci ha colpito, continuare nel solco tracciato negli ultimi anni dell'esposizione della migliore arte contemporanea in dialogo con l'anima rinascimentale della città", dichiarano il sindaco di Firenze Dario Nardella e l’assessore alla Cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi.
Liu Ruowang (1977) è uno tra i più importanti artisti cinesi contemporanei. Scultore e pittore, la sua formazione si inserisce nell’ambito della tradizione cinese, ed unisce elementi trasversali con aspetti tipici della sua tradizione. Partendo dall’idea che la storia umana è anche la storia della sua interazione con la natura, Liu Ruowang si ispira, da un lato, alla tradizione cinese e dall’altro a quella occidentale, ed attraverso riferimento alla globalizzazione, mette in scena la moltiplicazione delle diverse identità sia reali che virtuali.