Un'esperienza "estremamente impegnativa, ma anche estremamente interessante, con uno sviluppo raggiunto dal settore dei musei statali molto evidente che è impostato anche per i prossimi tempi e sarà proseguito dal mio stimatissimo successore Massimo Osanna". Nell’ultimo giorno del suo mandato triennale alla guida della Direzione Generale Musei del Mibact, Antonio Lampis ha salutato in questo modo i direttori dei musei pubblici italiani e i colleghi di lavoro al ministero, passando il testimone all’attuale direttore del Parco Archeologico di Pompei. "A lui, seguendo l'esempio dei miei maestri, ho lasciato una dettagliata relazione sui risultati del mandato", dichiara Lampis da Bolzano in cui afferma di essersi stabilito già da qualche tempo e in cui ricoprirà il suo incarico precedente di responsabile della Ripartizione Cultura della Provincia autonoma. Dopo aver dichiarato di non aver richiesto il prolungamento della sua carica al Mibact “per molte ragioni personali e altre legate alla pandemia”, Lampis saluta “con commozione gli amici direttori dei musei italiani e tutte le meravigliose persone che hanno lavorato con me in questi tre anni in vari versanti”. Il suo successore è l’archeologo Massimo Osanna, professore ordinario di archeologia all’Università Federico II di Napoli, incaricato dal ministro Franceschini i primi di luglio. Ad Osanna sarà ugualmente assegnato l’interim della direzione di Pompei fino al momento in cui non si concluderà il concorso che sarà bandito per trovare il suo successore.
Il primo incontro verrà svolto con Laura Moro, direttrice generale della Digital Library, il processo per la digitalizzazione del patrimonio incoraggiato dal Mibact. "Perchè ci sono tanti musei anche importanti che vanno svecchiati, innanzitutto nei linguaggi, nella comunicazione". Inoltre, perché una delle cose più importanti da realizzare è una mappatura totale del patrimonio culturale, di ciò che è presente nei musei e nei siti archeologici grandi e piccoli d’Italia, ed anche nei loro depositi che è fondamentale che diventino accessibili esattamente come le biblioteche e gli archivi. In questo modo Massimo Osanna dichiara in dialogo con l’ANSA gli elementi fondamentali del suo progetto per la ripartenza delle rete museale di stato. Ed anticipa una collaborazione, già iniziata, con il ministero dell’Istruzione e quello dell’Università: “Probabilmente dal secondo semestre, apriremo i musei agli studenti, per portare la didattica al museo”. Progetti educativi, con l’obiettivo di trovare un punto d’incontro tra l’universo museale e quello dei giovani, in particolare degli adolescenti, attualmente la categoria più difficile da interessare. L’obiettivo è evidente: condurre i musei verso la contemporaneità, dando vita ad una rete di istituzioni, piccole e grandi, che siano in grado di salvaguardare, ma anche narrare l’identità del Paese.