Massimo Osanna, direttore del Parco archeologico di Pompei, sarà il nuovo direttore generale dei Musei dello Stato, lo comunica in una nota il ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini. La scelta è arrivata al termine della procedura di interpello avviata a inizio giugno dal Mibact per il conferimento dell'incarico.
Massimo Osanna, che sostituirà l’uscente Antonio Lampis, “ha cambiato il volto di Pompei che, grazie al suo lavoro, è diventato un modello gestionale e un punto di riferimento internazionale: una storia di riscatto che ci rende orgogliosi – spiega Franceschini – L'esperienza e la professionalità di Osanna serviranno adesso a rinnovare l'intero sistema museale nazionale e a traghettarlo nel futuro”. Osanna, direttore del Parco archeologico di Pompei e professore ordinario di archeologia all’ Università Federico II di Napoli, prenderà servizio alla direzione generale Musei del Mibact il primo di settembre 2020. Il nuovo direttore del Parco archeologico di Pompei verrà scelto con la procedura internazionale di selezione in vigore dal 2014.
Il manager culturale, su cui Franceschini ha riposto fiducia, ha certamente cambiato l’immagine di Pompei nel mondo come dimostrano i numeri di affluenza turistica del sito archeologico: Quando è arrivato, nel 2014, i visitatori erano due milioni e mezzo. Nel 2019, sono stati quattro milioni. Osanna fa sapere che non ha intenzione di abbandonare Pompei, ma di seguirla da un altro punto di vista.
Il suo obiettivo è quello di estendere l'esperienza maturata a Pompei, il cosiddetto “modello Pompei”, ad altre realtà nazionali. Osanna entrerà in carica nel difficile periodo del post-Covid, ma nonostante lo scenario infelice ha sottolineato che “i musei sono pronti per entrare nel futuro”. L’archeologo è a favore di una tutela declinata in senso contemporaneo che punti sue più linee: la digitalizzazione (necessità emersa con l’emergenza Covid); l’efficienza amministrativa attraverso la inventariazione dei beni nei depositi; l’apertura al pubblico e al territorio, con il coinvolgimento dei cittadini; l’assunzione e la formazione di nuove figure professionali (come gli specialisti del paesaggio); tessere una rete di contatti internazionali, dal Louvreal British, per favorire prestiti escavi.
Inoltre, il neodirettore punta sul privato per far fronte ai nuovi bisogni dei musei. “Per ripartire dopo la chiusura serve più aiuto dai privati”, dichiara, sottolineando l’importanza di una stretta collaborazione tra pubblico e privato con formule di gestione mista per trovare le risorse.
Quello che attende Osanna è un grande impegno che ha alle spalle un importante lavoro di squadra. Nei prossimi mesi proseguiranno regolarmente le attività in corso – saranno portati a termine gli interventi avviati e gli eventi in programma – fino all’arrivo del nuovo direttore.