La Camera ha votato in via definitiva il decreto di riordino dei ministeri. A favore si sono espressi 285 deputati, 155 i contrari. Il provvedimento diventa legge. Il governo lo aveva blindato con la fiducia ottenendo 331 si’e 209 no.
Confermato, nella votazione finale, quanto approvato in sede di commissione. Quali sono le novità per il Ministero per i Beni e le Attività Culturali? La principale novità riguarda il ritorno “a casa” delle funzioni in materia di turismo, già esercitate dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali guidato dal leghista Gian Marco Centinaio a questo trasferite dal precedente Governo. Al Mibact, tornano dunque tutte le competenze e le risorse economiche ed umane in materia. Il passaggio prevede anche un onere di 3.592.500 euro e la rideterminazione dei dirigenti del Mibact con ulteriori 25 posizioni non generali. In ogni caso, fino a fine anno il ministero dei Beni culturali potrà avvalersi del personale del Mipaaf. Via libera anche alle procedure per l’assunzione di 150 unità a tempo indeterminato di personale non dirigenziale per assicurare "servizi essenziali di accoglienza e di assistenza al pubblico, di vigilanza, protezione e conservazione dei beni culturali in gestione" per gli istituti e luoghi di cultura come musei e siti archeologici. Sarà un decreto del Mibact, insieme alla Funzione pubblica, a indicare la procedura selettiva, l'inquadramento della dotazione organica e ripartizione tra i diversi istituti o luoghi di cultura. Il ministero è autorizzato ad utilizzare il personale della societa' Ales Spa ( 100% pubblica e vigilata dal Mibact) nelle more dell'espletamento delle procedure concorsuali autorizzate per i servizi di vigilanza.
Il provvedimento prevede inoltre, che i proventi derivanti dalla vendita dei biglietti d'ingresso agli istituti ed ai luoghi della cultura appartenenti o in consegna allo Stato sono destinati alla fruizione delle strutture stesse. Gli incassi che musei, siti archeologici e luoghi di cultura ottengono dalla venduta dei biglietti d'ingresso, potranno essere utilizzati anche per prevedere aperture straordinarie, ampliando le fasce orarie e le giornate di visita. Attualmente la legge stabilisce che i proventi dei ticket d'ingresso sono destinati alla realizzazione di interventi per la sicurezza e la conservazione; al funzionamento e alla valorizzazione degli istituti e dei luoghi della cultura appartenenti o in consegna allo Stato; all'espropriazione e all'acquisto di beni culturali, anche mediante esercizio della prelazione.
Le dichiarazioni dei politici all’approvazione del DL. Emanuele Prisco, deputato di Fratelli d'Italia, intervenendo in Aula ha affermato: "un settore importante e strategico come il turismo merita un'unica regia, un ministero ad hoc e invece ancora una volta passa da un dicastero all'altro a seconda degli interessi dei partiti che compongono questo governo della poltrona”.
"Il dl sul riordino dei ministeri e' un mix di misure basate su logiche spartitorie non solo tra gli interessi dei vari partiti di maggioranza ma addirittura tra le correnti degli stessi schieramenti, al fine di accontentare qualche personalita' politica nel vano tentativo di raggiungere un equilibrio nella compagine governativa". Cosi' la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria, intervenendo in Aula durante le dichiarazioni di voto. "Siamo al trionfo dell'infantilismo parlamentare. C'e' una evidente regressione della maturita' del dibattito, con l'Aula costretta ad assistere alle rivendicazioni delle competenze tra un ministero e l'altro. Un'appropriazione indebita aggravata dalla comica posizione del Movimento cinque stelle: solo pochi mesi fa i grillini hanno sostenuto che il turismo dovesse passare al Ministero al quale oggi lo sottraggono". Ha dichiarato il deputato di Forza Italia, Francesco Paolo Sisto. ”Scelte serie e ragionevoli, basate sulla valorizzazione della nostra storia, del nostro patrimonio storico ma anche delle nostre politiche gestionali, ci hanno portato a questo importante provvedimento che riorganizza alcune competenze dei ministeri: il turismo torna al Ministero dei Beni Culturali. Scelte di buon senso, non demagogiche come tutte le scelte alla base della formazione del nostro governo". Lo ha detto l’on. Andrea De Maria a nome del Gruppo del Partito Democratico della Camera dei Deputati.