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  •  11/03/2020
Federico Maria Santilli

Chiudono i musei per arginare l'emergenza Coronavirus, ma l'arte non smette di essere fruita. Attraverso i propri canali social, molti istituti museali nazionali hanno intrapreso delle iniziative volte a far conoscere il patrimonio artistico e culturale che custodiscono agli utenti che restano a casa in osservanza delle misure di prevenzione stabilite dal Governo. Obiettivo di tali iniziative non è solo intrattenere, ma anche, in alcuni casi, ricordare quali comportamenti, in questo momento, devono essere tenuti.

Ieri le Gallerie degli Uffizi di Firenze, ribadendo l'adesione alla campagna di prevenzione del Ministero dei Beni culturali e del Turismo #iorestoacasa, hanno lanciato la campagna social “Uffizi Decameron”. Ogni giorno, sui profili Instagram e Twitter degli Uffizi, verranno pubblicate foto, video e storie dedicate ai capolavori custoditi nella Galleria delle Statue e delle Pitture, dentro Palazzo Pitti e nel Giardino di Boboli. Il nome della campagna, che avrà anche l’hashtag #UffiziDecameron, è ispirato appunto alla celebre opera di Giovanni Boccaccio scritta nella metà del Trecento. “Oggi diamo inizio ad Uffizi Decameron: come nel capolavoro di Boccaccio, ogni giorno racconteremo le storie, le opere, i personaggi dei nostri bellissimi musei, unendoci nel nome della cultura, dell’arte e - perché no - dello svago. Gli Uffizi saranno con voi, nelle vostre case, per superare tutti insieme l’attuale momento di difficoltà. Evitiamo ogni contagio, tranne quello della bellezza”, ha dichiarato il direttore Eike Schmidt. Nell’ambito di “Uffizi Decameron” sarà anche avviato il progetto “La mia Sala”, serie di “mini tour virtuali” nei quali gli assistenti museali illustreranno in video alcuni dei più suggestivi angoli delle Gallerie. Sempre sui social, ai quali si è ora aggiunto anche Facebook (https://www.facebook.com/uffizigalleries/), saranno inoltre pubblicati immagini, video e contenuti dedicati a Raffaello e ai suoi capolavori, celebrati nella ricorrenza del cinquecentenario dalla sua morte. Si tratta di un gesto virtuale dal forte contenuto simbolico, che in parte consola della temporanea sospensione della grande mostra sul pittore urbinate, organizzata a Roma dalle Scuderie del Quirinale e dagli Uffizi, alla quale le Gallerie hanno prestato una cinquantina di opere sulle circa 200 complessive in esposizione.

Con lo slogan “L'arte e la bellezza non devono fermarsi”, pure la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, a sostegno della campagna #iorestoacasa, ha voluto portare l'arte nelle case delle persone tramite i canali social. In programma, su Facebook, Instagram, Twitter e LinkedIn, delle presentazioni virtuali dedicate alla vita di Peggy Guggenheim e ai capolavori della sua collezione preparate dai membri dello staff e dai tirocinanti del museo, i quali restituiranno attraverso immagini originali e creative il loro punto di vista sulla Collezione, approfondiranno aspetti meno noti delle opere esposte e proporranno anche degli “Art Quiz” per mettere alla prova i visitatori virtuali.

Hanno aderito alla campagna #iorestoacasa anche le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma. Sarà intensificata la narrazione del museo e delle mostre su Facebook, Twitter e Instagram, senza però snaturare le rubriche già esistenti: il sabato, da tre anni, attraverso la rubrica #lacollezione, vengono illustrate le opere esposte a Palazzo Barberini e nella Galleria Corsini. Finora sono state raccontate circa 150 opere; il martedì, invece, con #Settecentoilluminato, vengono descritte le sale e le decorazioni dell'appartamento del Settecento di Palazzo Barberini e vengono raccontati degli aneddoti legati alla famiglia Barberini; infine il mercoledì #ABCBarberiniCorsini ripercorre la storia del museo prendendo spunto ogni settimana da una lettera dell'alfabeto. Fra poche settimane, inoltre, partirà la nuova rubrica #andavadimoda per scoprire, attraverso i quadri più importanti, i dettagli della moda del passato.

Un'ultima iniziativa da segnalare è quella dei Musei Civici di Jesi che, con l'hashtag #larteticura, mostrano sui social le proprie opere per interpretare, con ironia e leggerezza, le dieci regole del Ministero della Salute per prevenire il contagio da Coronavirus. Una regola postata ogni giorno, a partire dalla prima, “lavarsi spesso le mani”, associata a “Mani” di Luigi Ontani, quadro esposto nella Galleria d'arte contemporanea, e seguita dalla seconda, “evitare i contatti con persone a rischio”, raffigurata, nella “Madonna delle Rose” di Lorenzo Lotto esposta nella Galleria di Palazzo Pianetti, dall'abbraccio di Gesù bambino al padre anziano contenuto a stento da Maria, e così via. “Abbiamo lanciato la campagna sul web con la testa di Augusto, al Museo Archeologico, che indossa la mascherina” ha spiegato la curatrice Simona Cardinali. “In collaborazione con i ragazzi del servizio civile - ha inoltre anticipato - abbiamo pensato a un'iniziativa di rilancio: chiederemo ad altre strutture di condividere immagini simili perché crediamo che servano messaggi positivi”.


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