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  •  05/05/2020

Ha appena compiuto sessant'anni, ( istituito con decreto ministeriale del 15 aprile 1959, dall’allora ministro per l’Interno Bisori,  per la conservazione degli atti che dovevano essere versati in base alla vigente legislazione), conserva documenti stimabili, più di 120.000 pezzi, in oltre 8 chilometri lineari di scaffalature, per un valore che supera il miliardo di euro. E’ la “carta d’identità” dell’Archivio di Stato di Viterbo che ora, in piena campagna #laCulturanonsiferma, il Mibact ne propone la vista online tramite il canale YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=mgamYyXEoRY) del ministero per i beni e per le attività culturali e per il turismo. E’ il direttore dell’Archivio, Angelo Allegrini, ad accompagnare i visitatori. Dalla scrivania ai corridoi delle lunghe scaffalature documentali, Allegrini accompagna negli ambienti della sede di via Vincenzo Cardarelli. Nel filmato vengono citati quattro documenti tra i più importanti dell'istituto: il piu' antico, una pergamena di un contratto di compravendita del 1192 che testimonia il passaggio dal latino al volgare nel linguaggio notarile, con l'uso della parola casa al posto di domus; il piu' solenne, il privilegio imperiale concesso dalla Cancelleria di Federico II durante l'assedio di Viterbo che consente il commercio di vasellame, con il sigillo in ceralacca e l'effige dell'imperatore. Inoltre, una lettera autografa di Garibaldi alle autorita' locali per raccomandare un suo ammiratore e un attestato di benemerenza a Gasparre Bisciotta della Corte d'Assise, firmato dall'allora Ministro Mario Scelba, tra le carte del processo per l'eccidio di Portella della Ginestra con la foto del bandito Salvatore Giuliano, immortalato a cavallo.

Sono conservate a Viterbo, anche le 48 pergamene del Monastero di Santa Rosa, che per oltre 150 anni erano state presso l'Archivio di Stato di Roma, dove furono versate dall'Intendenza di Finanza di Roma, che a sua volta le aveva ricevute dall'Ufficio per la liquidazione dell'Asse ecclesiastico, in virtù della legge del 19 giugno 1873. Queste pergamene costituiscono un'importante fonte per la conoscenza delle condizioni di vita della città e del territorio circostante nel periodo che va dal tredicesimo al quindicesimo secolo.

Il Mibact, attraverso un impegno corale di tutti i propri istituti, ha messo in campo una serie di iniziative al fine di costituire un'offerta nazionale del patrimonio culturale italiano: oltre la programmazione su YouTube, nella quale figura appunto l'Archivio di Stato di Viterbo, funge data base complessivo di tutte le iniziative per la fruizione da casa la pagina La cultura non si ferma del sito https://www.beniculturali.it/laculturanonsiferma, in continuo aggiornamento, suddivisa in sei aree tematiche: educazione, archivi e biblioteche, musei, musica, teatro e cinema.






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