A Montecitorio, nella grande sala del Mappamondo, davanti alle commissioni Cultura di Camera e Senato il ministro dei beni culturali e turismo Dario Franceschini ha illustrato le linee le linee programmatiche del suo nuovo Dicastero. Mano tesa all’operato del suo predecessore Alberto Bonisoli ed allo stesso tempo ha dato precise indicazioni sui cambiamenti che ci saranno, iniziati già, con il blocco dei decreti a firma Bonisoli, emanati in piena crisi di governo, e subito “congelati”, al suo insediamento, da parte di Franceschini. Cambiata pure la squadra della “governance” del ministero con il ritorno, come Capo di Gabinetto, di Lorenzo Casini ed il rientro del plenipotenziario (merito della riorganizzazione di Bonisoli) come segretario generale, Salvo Nastasi. Molti altri della vecchia squadra, li ha trovati lì dove lasciati. Il Turismo lo ha riportato a casa; già sono in corso le iniziative per riavviare il Piano Strategico del Turismo varato proprio con il Franceschini1 e affidato per l’attuazione, al sottosegreretario Lorenza Bonaccorsi. Ma, a detta del ministro, non ci sarà la “Franceschini 2”, l’ennesima riorganizzazione del ministero. "Io non faro' alcuna controriforma della controriforma perche' non c'e' stata una controriforma. I cardini della mia riforma sono rimasti.” ha dichiarato il ministro.
In sintesi, Franceschini ha spiegato: ”Bonisoli ha operato alcuni correttivi, su alcuni sono d'accordo su altri rifletteremo. Abbiamo preferito fermare in via cautelativa i decreti agostani perche' emessi a crisi politica gia' avviata, ma niente di piu'. Ieri ho incontrato diverse organizzazioni sindacali, poi i gruppi parlamentari, sto avviando una fase di consultazione, alcune cose andranno consolidate altre corrette, ma si va avanti".
Cosa cambiare o modificare? Ecco le linee del ministro: “Andranno consolidate alcune cose come investire nella misura massima possibile sulla tutela dei beni culturali, del paesaggio, che vanno valorizzati e difesi. Le soprintendenze uniche, che hanno semplificato la vita dei cittadini, e' un lavoro che va confermato e difeso, semmai si potra' lavorare per renderle ancora piu' piccole, avere un'unica soprintendenza e' una grande opportunita' senza tornare al passato con tre soprintendenze, bisogna rafforzare le varie competenze. Credo che l'esperienza dei poli museali regionali, che raccolgono musei che non sono autonomi, non ha funzionato come doveva ed e' un lavoro che va fatto. Serve una correzione anche per migliorare la valorizzazione di questi musei".” E prosegue: ”La sfida di questa legislatura è investire in arte, architettura contemporanea e nelle industrie culturali creative. Su queste ultime c'è già un intervento in un collegato alla manovra". Annuncia che portera' avanti la sua legge sul Cinema.
Franceschini, infine, ha sottolineato la necessità di affrontare il nodo dell'organico del Mibact: "C'è un problema di organico, attualmente la carenza è di 4mila persone e presto, con l'alto turn over dovuto all'età media dei dipendenti, questa carenza sarà ancora maggiore". Un tema da affrontare con urgenza mentre un altro nodo da sciogliere è quello dell'"incapacità di spesa," pur in presenza di fondi disponibili.
"Su questo - precisa il ministro - il mio predecessore Bonisoli si e' gia' mosso e gia' un primo concorso per mille persone avevamo fatto noi nella passata legislatura, ma non basta, chiedero' di intervenire perche' e' un'urgenza”. "Noi abbiamo messo a posto la macchina, ma adesso serve la manutenzione".
La replica del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, si svolgerà la prossima settimana. Lo ha annunciato il presidente della commissione Cultura alla Camera, Luigi Gallo.