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  •  09/06/2020
Lorenzo Maria Lucenti

Il Patto per l’export, che vale 1,4 miliardi di euro, è stato presentato alla Farnesina ieri mattina dal Ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio. Si è aperta, quindi, una nuova era del Made in Italy, creata con la collaborazione degli altri ministeri e basata su sei pilastri fondamentali. Inoltre, durante la conferenza, il ministro Franceschini ha annunciato i due interventi che andrà a effettuare per risanare il settore turismo e quello culturale.

Il Patto per l’export ha inglobato tutte le istanze delle associazioni di categoria e delle imprese e sarà volto a rafforzare quest’ultime nel panorama internazionale. L’incontro alla Farnesina, a cui hanno partecipato diversi ministri, tra cui il ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini, Confindustria, 20 associazioni del sistema imprenditoriale e alcuni entri volto all’internazionalizzazione (Invitalia, Gruppo Cdp, ecc.).

La pandemia è stata devastante per tutti i settori, ma con la giusta accortezza si può ripartire e diventare più forti di prima. Il patto è fondato su sei pilastri: in primo luogo, la comunicazione, ripartendo con un re-branding nazionale, la formazione e l’informazione, l’e-commerce, il sistema fieristico, la promozione integrata e, per finire, la finanza agevolata.

All’interno del documento possiamo leggere che le risorse stanziate dal governo sono pari a 1,4 miliardi di euro circa. L’obiettivo primario del patto è proprio l’internazionalizzazione delle imprese. Le risorse attualmente disponibili sono «316 milioni di euro per il Piano straordinario made in Italy e per gli altri programmi promozionali dell’Ice». Saranno impiegate risorse anche per il rifinanziamento del Fondo 394/8, per le attività del Decreto “Cura Italia”, ma anche per promuovere bandi e attività di promozioni delle eccellenze agroalimentari italiane.

Ma l’export italiano riguarda anche cultura e turismo. È quello che ha dichiarato il ministro Franceschini durante la conferenza: «Turismo e cultura sono due elementi fondamentali dell'export italiano. Ogni prodotto dell'industria italiana che si esporta nel mondo ha dentro secoli di saperi, conoscenze e bellezza. Chiunque lo abbia realizzato ha vissuto e camminato nella bellezza e ve la ha trasposta».

Ed è proprio Franceschini a parlare di due iniziative volte a risanare il settore del turismo e quello culturale. La prima proposta riguarda un Fondo strategico per il turismo che avrà l’obiettivo di riqualificare l’industria alberghiera. La seconda proposta, invece, è la creazione di una piattaforma online dedicata alla cultura, una sorta di «Netflix della Cultura».

«Vivere l’esperienza di italianità»: è questo quello che cercano i turisti. Per farlo, dice Franceschini, bisognerà aiutare le piccole e medie imprese alberghiere, evitando così di ripetere «l’esperienza delle grandi catene internazionali» che rimangono anonime.

La seconda proposta si concentra su come funzionare la cultura al meglio anche durante questo periodo e il «Netflix della Cultura» è «un modo di supportare l’export». Deve rappresentare un «spinta» per il settore, trainarlo in questo momento difficile.


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