La Giunta Capitolina ha approvato una convenzione tra Roma Capitale e i gestori di piattaforme telematiche riguardo la realizzazione, la riscossione e il pagamento della quota di soggiorno. L’iniziativa è rivolta a coloro che connettono domanda e offerta di alloggi ai fini della loro collocazione turistica tramite annunci online e successive prenotazioni, agendo concretamente sul pagamento. Gli stessi dovranno riscuotere la dovuta tassa per conto di Roma Capitale, osservando gli stessi obblighi delle strutture ricettive e degli immobili privati rivolti a locazioni brevi, come stabilito dal vigente Regolamento sul Contributo di Soggiorno nella Città di Roma Capitale.
Grazie a tali accordi si ipotizza un recupero di gettito annuo di circa 15 milioni di euro. La Convenzione – della durata di un anno a partire dalla sottoscrizione e soggetta a rinnovo automatico – richiede un contributo cumulativo trimestrale da parte delle Società. Queste ultime si impegnano a fornire a Roma Capitale un resoconto periodico riguardo le prenotazioni ed i relativi pernottamenti, ed a far sapere il loro ruolo nella riscossione della tassa ai responsabili degli immobili destinati all’accoglienza turistica. La riscossione del tributo avverrà al momento della prenotazione online con pagamento del canone o corrispettivo, mentre in caso di annullamento il contributo versato in eccesso potrà essere detratto dai successivi pagamenti realizzati dalle Società.
"Roma si dota di uno strumento fondamentale per il recupero del contributo di soggiorno e la lotta all'evasione. Sono introiti che restituiamo alla città in forma di investimenti su decoro, mobilità, sicurezza. Fondi dovuti alla Capitale, a chi la vive e a chi la visita, ma anche alla gran parte del settore che versa le tasse. Onestà ed equità sono imprescindibili per rendere la nostra città più attrattiva, a beneficio di tutti", afferma la Sindaca di Roma Virginia Raggi.
“La convenzione per il pagamento della tassa di soggiorno da parte dei colossi delle prenotazioni turistiche on-line è un provvedimento dovuto a Roma e a tutta la sua filiera di settore. I portali telematici sono tenuti a versare il contributo perché assimilati ai gestori di strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere, tenuto conto della loro presenza sempre più incisiva nel mercato di riferimento. Un’intesa decisiva per la concorrenza leale fra operatori, ma anche per legalità in senso lato, perché elimina eventuali margini di sommerso e garantisce la tracciabilità dei flussi turistici. Da questi accordi si attende un gettito annuo di 15 milioni, da reinvestire a vario titolo in città”, dichiara Carlo Cafarotti, Assessore allo Sviluppo Economico, Turismo e Lavoro di Roma Capitale.
“Con la convenzione tra Roma Capitale e i portali telematici che svolgono il servizio di prenotazione di alloggi a fini turistici aggiungiamo un ulteriore fondamentale tassello nella lotta all’evasione del contributo di soggiorno che ha registrato in questi mesi, con il nuovo Regolamento adottato dall’Assemblea Capitolina e grazie al lavoro dei Dipartimenti e della Polizia Municipale, importanti risultati. Completiamo quindi il percorso iniziato con l’inserimento delle nuove norme, che hanno aumentato la responsabilità degli albergatori in caso di omesso o parziale trasferimento delle somme corrisposte dai turisti: interveniamo sui flussi on-line, semplifichiamo le procedure e rendiamo più agevoli pagamenti e riversamenti”, dichiara Gianni Lemmetti, Assessore al Bilancio di Roma Capitale.
“Finalmente interveniamo anche sui portali telematici, un ulteriore passo in avanti, dopo la modifica del Regolamento sul contributo di soggiorno che contempla anche le locazioni brevi, verso la lotta all’evasione e all’emergere del sommerso. Questo porterà milioni di euro da poter reinvestire nella città”, afferma infine Carola Penna, Presidente della Commissione Turismo, Moda e Relazioni internazionali di Roma Capitale.