I nuovi sviluppi investigativi nell'inchiesta sui presunti falsi Modigliani hanno portato al sequestro di altre 35 opere del maestro livornese e all’individuazione di un laboratorio di falsificazione a Modena. Le opere in questione, se immesse sul mercato come autentiche, avrebbero fruttato centinaia di milioni di euro.
Le indagini sono partite il 31 marzo scorso quando i carabinieri del comando Tutela Patrimonio Culturale, su delega della Procura della Repubblica di Palermo, hanno sequestrato due dipinti di sospetta falsità attribuiti al maestro livornese, esposti in mostra presso il Palazzo Bonocore del capoluogo siciliano. Nello stesso periodo a Roma e Spoleto sono state eseguite perquisizioni a carico di Luciano Renzi, Presidente dell'Istituto Amedeo Modigliani e del professor Alberto D’Atanasio, curatore della mostra, entrambi indagati per il reato di contraffazione di opere d’arte.
Oggi si contano nuovi sequestri grazie agli sviluppi dell'indagine avviata dalla Procura di Palermo e poi passata per competenza territoriale a quella di Spoleto. Nell'ambito dell'inchiesta coordinata da tale procura sono stati eseguiti a Modena, Firenze e Venezia ulteriori perquisizioni che hanno individuato un attrezzatissimo laboratorio per la falsificazione, nella disponibilità di un pensionato modenese di 69 anni. Sono stati inoltre sequestrati 9 dipinti e 10 disegni attribuiti ad Amedeo Modigliani, 13 attribuiti a Lucian Freud, 2 ad Antonio Bueno e 1 a Maurice Utrillo che potrebbero essere falsi. Alcune delle opere sequestrate, tutte corredate di certificazioni sottoscritte dal responsabile del concept board e dal Presidente dell'Istituto Amedeo Modigliani, erano state esposte nel corso della mostra "Gli amici di Modigliani e l'agguato sociale", tenutasi presso la Casa Amedeo Modigliani di Spoleto nel 2018 e, prima ancora, nel corso della mostra "Modigliani e l'Art Negre'", tenutasi l'anno precedente. I militari hanno recuperato anche numerosi timbri, sigilli e vecchie etichette, nonché materiale ritenuto idoneo alla falsificazione, riscontrato sul retro dei quadri.
I carabinieri hanno accertato – si legge in una loro nota - "l'evidente attività" di certificazione e attribuzione delle opere a vari artisti, fra i quali Modigliani, posta in essere, dietro pagamento di un compenso, dal concept board dell'Istituto Amedeo Modigliani. Come è emerso dagli accertamenti, tutte le certificazioni sono infatti risultate sottoscritte dal Presidente dell'Istituto.