Si è concluso il BTO 2020 che si è tenuto il 12 e il 13 febbraio alla Stazione Leopolda di Firenze. Il BTO 2020 era incentrato su quattro macroaree: Hospitality, Destination, Digital Strategy & Innovation e Food & Wine. Forse sono stati questi argomenti, insieme ai 90 eventi e ai 180 speaker provenienti da 11 paesi differenti, a sancire il successo della manifestazione.
Ad aprire le giornate Francesco Tapinassi, direttore scientifico del BTO, che ha presentato alcuni aspetti fondamentali dell’Onlife Manifesto della Commissione europea, un documento che ha profondamento ispirato questa edizione del BTO.
Gli eventi del BTO sono stati molti, ma tra questi c’era un filo conduttore: il futuro. La manifestazione ha posto uno sguardo al futuro, incentrandosi sulla conoscenza, sull’informazione per anticipare i tempi e per evitare di essere assoggettati dalla tecnologia. Si è partiti quasi dalle origini, con Thomas Cook, o meglio si è partiti da cosa è avvenuto dopo Thomas Cook (fondatore della prima agenzia di viaggio, la Thomas Cook and Son, ora Thomas Cook Group), pe poi arrivare al rapport tra uomo e macchina, da Olivetti a oggi.
Fare una classifica dei panel più seguiti è arduo, ma ce ne sono stati alcuni più stimolanti e interessanti. Tra questi sicuramente figura il panel Smart China, con Huawei, Ctrip e WeChat (tre imprese high tech). L’interesse per l’innovazione tecnologica e il mondo cinese è forte. Altro panel significativo è stato quello relativo al riconoscimento facciale nel turismo, un argomento che si sta sviluppando sempre di più nell’ultimi anni e che potrebbe nascondere complicazioni legati alla privacy delle persone.
La Toscana è stata raccontata per filo e per segno, ma dal punto di vista del turismo internazionale; si sono affrontate poi le strategie di ingaggio online con l’esposizione di alcuni case history (Helsinki, Bordeaux, Matera). E si è parlato anche di digitalizzazione imprenditoriale. A quanto pare, solo un terzo delle aziende turistiche italiane è spinto verso l’e-commerce, poiché non sono mature dal punto di vista digitale.
La sostenibilità ha attirato l’attenzione, come fa solitamente. BWH Hotel Group, realtà del settore alberghiero, ha illustrato due progetti: Stay for the Planet e StayPlasticLess. Accor, altra realtà alberghiera, ha promosso Planet 21. Tutti progetti green realizzate dalle imprese. La popolazione si sta spostando in quest’ottica e lo ha dimostrato concretamente Skyscanner che ha raccontato come il restyling del proprio logo ha invogliato i viaggiatori a scegliere voli a minor impatto di CO2.
Molti spunti, infine, sono stati dall’area Food & Wine. Quasi la metà degli italiani (48%) ama fotografare i propri piatti quando mangia fuori casa. Inoltre, è emerso un dato importate: il Food Delivery vale ancora solo il 18% del mercato, ma a farne da padrone è JustEat con il 64& di preferenza.