Foto: Alcune statue provenienti dal Partenone, in mostra al British Museum
Il premier greco Kyriakos Mitsotakis - eletto lo scorso luglio - ha chiesto ufficialmente a Londra il prestito dei marmi del Partenone, conservati da oltre 200 anni al British Museum, per le celebrazioni del 200mo anniversario dell'indipendenza greca che si terranno l'anno prossimo.
La Grecia e' impegnata da decenni in una campagna per ottenere la restituzione dei marmi e per un periodo ha considerato anche di passare alle vie legali ma negli ultimi anni Atene ha favorito il canale diplomatico, proponendo la mediazione dell'Unesco. Un'offerta, questa, che e' stata pero' respinta dal British Museum.
Approfittando della riapertura dell'Acropoli di Atene lunedi' scorso dopo due mesi di chiusura dovuta alla pandemia di coronavirus, la ministra greca della Cultura Lina Mendoni ha affermato venerdì scorso con un comunicato che "la riapertura dei siti archeologici (...) e' un'opportunita' per i comitati internazionali a sostegno della restituzione dei marmi del Partenone per riaffermare la loro incessante richiesta e quella del governo greco per un ritorno definitivo dei marmi nella loro terra natale". I marmi, ha proseguito la ministra, sono stati "saccheggiati" e la Grecia non riconoscera' mai la loro proprieta' da parte del British Museum. L'altro ieri, in occasione della Giornata mondiale della cultura, l'Associazione internazionale per la riunificazione delle sculture del Partenone aveva inviato una lettera al ministero della Cultura greco proponendo di rinnovare la pressione coordinata sul British Museum.
I Marmi di Elgin (dal nome del suo “esportatore” Thomas Bruce, VII conte di Elgin), conosciuti anche come Marmi del Partenone, sono una raccolta di iscrizioni, elementi architettonici e sculture greche di età classica in marmo (per lo più opera di Fidia e dei suoi assistenti), che facevano parte del Partenone.
Nel 1811 Thomas Bruce, VII conte di Elgin, ottenne dal sultano dell’Impero Ottomano che dominava la Grecia, il permesso, di "non rimuovere le statue, ma solo quello che avesse scoperto in uno scavo specifico". Dal 1801 al 1812 gli uomini di Elgin rimossero circa la metà delle sculture superstiti del Partenone insieme ad elementi architettonici e scultorei di un altro tempio ionico greco che si trova sull’Acropoli di Atene. I marmi furono trasportati via mare in Gran Bretagna e nel 1816 vennero acquistati dal governo britannico e trasferiti al British Museum. Nel 1832, divenuta indipendente, la Grecia, chiese immediatamente al governo inglese di restituire le statue e i fregi: la prima petizione ufficiale per la restituzione dei marmi del Partenone risale infatti al 1833.