La Fondazione di Venezia comincia il 2020 illustrando Venezia e ciò che Diego Valeri chiama “il più bel piacere che a Venezia uno possa prendersi”, vale a dire il perdersi tra calli e campielli notando scorci e viste vari e sempre nuovi. Si chiama “Sguardi su Venezia” la nuova esposizione che la Fondazione presenta ai visitatori, da venerdì 10 gennaio a sabato 28 marzo (dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18 e il sabato dalle ore 9 alle ore 11.30) nella sala situata al piano terra della sede in Rio Novo.
La mostra riunisce una selezione di 30 opere che appartengono alla collezione di dipinti del Novecento di proprietà della fondazione e poco conosciute da parte del pubblico. I visitatori hanno l’opportunità di affrontare l’esperienza del “bel piacere” nella luce dorata delle raggianti vedute di Vincenzo De Stefani (Perla al sole) e di Gennaro Favai (Bacino di San Marco) o nelle viste di Zattere – Mattino o Calle della Madonna di Marco Novati, in cui schizzo veloce e gusto per la pittura en plein air costituiscono la cifra dell’artista; ed ancora nella raffigurazione di Cosimo Privato di un Campo San Bartolomeo piovoso e costellato da ombrelli. In Marina di Virgilio Guidi diventa invece macchia di colore contro uno sfondo dove cielo e mare si uniscono in una poetica e semplice visione d’insieme. Oltre ad essi, Cagnaccio di San Pietro, Giuseppe Santomaso, Juti Ravenna, Fioravante Seibezzi, Emanuele Brugnoli, Angelo Brombo, Astolfo De Maria e molti altri interpreti del colore e della luce, che dialogano tra di loro durante tutto il percorso espositivo, raccontano quello che la città lagunare fu in grado di comunicare e stimolare loro. Terminata la mostra, alcuni dipinti saranno in vendita grazie al progetto di promozione del patrimonio artistico-culturale condotto dalla Fondazione.
L’impegno collezionistico della Fondazione ha inizio nel 2000 in seguito all’acquisto della Cassa di risparmio di Venezia della raccolta di dipinti del XX secolo, della collezione di vetri artistici veneziani del Novecento, entrambe risultato di cento anni di acquisizioni realizzate dall’istituto bancario e della collezione tessile Mariano Fortuny, di proprietà del grande maestro dell’arte tessile che dalla sua collezione storica si ispirava per i suoi lavori. Lo stesso anno, la Fondazione ha acquistato la Casa dei Tre Oci della Giudecca e la raccolta di beni mobili (opere degli artisti De Maria, sculture, mobili di pregio, fotografie).
Negli ultimi anni la Fondazione ha realizzato una catalogazione scientifica delle proprie collezioni e sta svolgendo una loro sistematizzazione e promozione anche per mezzo dell’organizzazione di esposizioni. Nell’area della fotografia ha ampliato il proprio patrimonio artistico con l’aggiunta, nel 2007, del Fondo Fotografico e Librario Italo Zannier, un patrimonio di 15.000 libri, opuscoli, riviste che trattano la storia della fotografia, dalla sua invenzione (1839) ai giorni nostri, ma con importanti testimonianze precedenti alla scoperta ufficiale della fotografia, e una raccolta di 1.750 foto, dall’Ottocento ad oggi, dal dagherrotipo al digitale, realizzate da importanti maestri italiani e stranieri.
Nuove opere sono entrate nel fondo fotografico grazie alle generose donazioni di fotografi ed eredi, a partire dalla prima esposizione realizzata a Milano nel 2008. La contemporaneità e le forme d’arte di oggi rappresentano il filo conduttore delle scelte collezionistiche della Fondazione, dalla pittura del ‘900, all’arte vetraria veneziana che ha, ai nostri giorni come all’inizio del XX secolo, una grande fortuna e carica innovativa, fino alla fotografia, arte e tecnica contemporanea.