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  •  06/05/2020
Federico Maria Santilli

Foto: Amalfi e le sue arcate della Marina Grande illuminate con il tricolore.


Le persone, il buon cibo, l'arte, la moda, i borghi, i giardini, i laghi: sono alcuni dei 20 motivi per i quali The Telegraph (quotidiano del Regno Unito fondato nel1855, ndr) ha consigliato ai propri lettori di tornare a visitare l'Italia non appena l'emergenza Coronavirus sarà terminata e si potrà di nuovo viaggiare in libertà. Indicare solo 20 motivi è però riduttivo, precisa il quotidiano britannico: “Venti, così pochi? - si legge nell'articolo firmato da Tim Jepson - Nessun altro Paese ha tante ricchezze, una combinazione di arte, cultura, cibo, vino, moda, teatro, persone e paesaggi che non ha eguali, e né riesce a coniugare in modo così efficace l'antico e il moderno”.

La prima ragione per scegliere l'Italia sono gli italiani, perché, spiega Jepson, “anche se in ogni regione ognuno ha le proprie caratteristiche, tutti hanno una cosa in comune: l’amore per le cose belle della vita”. Al secondo posto ci sono i giardini: vengono citati i giardini di Ninfa a sud di Roma, i giardini botanici di Hanbury a Ventimiglia, Villa Carlotta sul lago di Como, La Mortella sull'isola di Ischia e il giardino dei Tarocchi di Pescia. Il terzo posto lo occupano invece le cittadine storiche e i borghi arroccati sulle colline: la Toscana e l'Umbria ne ospitano la maggior parte, ma meritano di essere visitati, tra i tanti, anche Sulmona in Abruzzo; Enna, Erice e Noto in Sicilia; Matera in Basilicata; Tropea in Calabria; Ostuni in Puglia; Ascoli Piceno nelle Marche; Ravenna in Emilia-Romagna e Camogli in Liguria.

Proseguendo nella classifica, al quarto posto troviamo i luoghi all'aperto, nei quali sono ricomprese mete sciistiche di prima classe come l'Alta Badia, Courmayeur e Cervinia, al quinto c'è la lingua, perché “in italiano tutto suona meglio”, mentre al sesto ci sono i laghi, fonte d’ispirazione per artisti e poeti da secoli. La settima posizione se l'aggiudicano l'opera con i suoi maggiori compositori - Verdi, Rossini, Puccini, Donizzetti - e i teatri (primi tra tutti la Scala di Milano e la Fenice di Venezia), l'ottava va alla cucina italiana e ai suoi ingredienti genuini, la nona la conquistano il vino e il “buon bere” (vengono menzionati cocktail come il Negroni e il Bellini e liquori come il limoncello, la sambuca e la grappa), mentre alla decima c'è un vero e proprio simbolo della cultura italiana, il caffè. Nelle restanti posizioni troviamo, in ordine, le catene montuose (in particolare le Dolomiti), la moda, l'architettura, Venezia, le isole (Capri, Ponza, l'Elba tra le tante), le località sulle coste (Amalfi, le Cinque Terre, ma anche le penisole del Gargano e del Salento), le gallerie d'arte (come gli Uffizi e la Pinacoteca di Brera), i luoghi d'arte (la Cappella Sistina, la basilica di Assisi, la cattedrale d'Orvieto), i tesori dell'antichità (Roma soprattutto, ma anche Verona, Aosta, Spoleto) e infine la Toscana, regione amatissima dai turisti inglesi.

Nel 2019 i turisti stranieri hanno rappresentato il 50,3% delle presenze totali in Italia. Molti di loro provenivano dal Regno Unito e, nonostante l'emergenza Coronavirus e le nuove disposizioni della Brexit, dall'articolo del The Telegraph emerge che i britannici continuano ad amare il nostro Paese e che, finito il lockdown tra le frontiere, torneranno a farci visita.


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