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  •  15/12/2019
Federica Giosi

Riportata alla luce una straordinaria statua in granito rosa del faraone Ramses II, a circa 20 km dalle piramidi di Giza. Il reperto è il primo busto del genere ad essere rinvenuto nella zona.

Come è stato reso noto, durante una conferenza stampa a Il Cairo, il reperto è stato trovato la scorsa settimana dalla squadra di archeologi del Ministero a sud-ovest della capitale egiziana.

L'importante scoperta è frutto di una vicenda fortuita: uno scavo non autorizzato avviato da un uomo di 62 anni che si era messo a scavare sotto la propria abitazione nel villaggio di Mit Rahina, non lontano dall'antica città di Menfi. L’operazione illegale è stata interrotta, lo scorso novembre, con l’arresto dell’uomo, ma gli archeologi del Consiglio superiore delle antichità egizie hanno deciso di continuare gli scavi (questa volta autorizzati).

Nel busto-ritratto Ramses il Grande indossa una parrucca e una grande corona. La parte superiore della statua (l’unica ritrovata intatta) misura 1,05 metri di altezza ed è larga 45 centimetri. Gli esperti hanno confermato l’identificazione della statua grazie a un epitaffio solitamente associato a Ramses, “Nakht Mari Matt” (forte toro), inciso sul retro della scultura. Moustafa Waziri, segretario generale del Consiglio superiore delle Antichità egizie, ha precisato che la statua immortala Ramses II nella posa di “Elka”, che è un “simbolo di forza, vitalità e spirito”.

Inoltre, la statua riporta il simbolo “Ka” che nella mitologia egizia indicherebbe l'anima di una persona o di un dio che continua a vivere in una statua dopo la sua morte ed è la prima volta che questa iscrizione viene identificata in una scultura.

Il Ministero delle Antichità, durante la conferenza, ha definito la scoperta (che sta avendo un’eco mediatica internazionale) “rara” e “storica”.

Ramses II, noto anche come Ramses il Grande, è infatti considerato dagli storici “il più grande di tutti i sovrani dell'antico Egitto”, sicuramente il più longevo visto che il suo regno è durato sessantasette anni e ha lasciato in eredità un paese ricco e potente. 

I ricercatori hanno rinvenuto anche i resti di un tempio precedentemente sconosciuto dedicato a Ptah, il dio degli artigiani, dei costruttori e della fertilità. Secondo gli studiosi, Ptah nella città di Menfi era venerato come ''il Maestro degli Uomini".


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