Venerdì 20 dicembre si è concluso il percorso che ha visto Matera Capitale europea della Cultura nel 2019, lasciando così il testimone a Fiume (Croazia) e Galway (Irlanda) per il 2020.
1.228 eventi (dei quali 410 in vari centri della Basilicata) organizzati dalla Fondazione Matera Basilicata 2019; 74 mila "passaporti" venduti, con 328 mila accessi agli eventi e 1.500 volontari impegnati, questi sono solo alcuni dei numeri che hanno segnato l’ascesa di Matera nel 2019.
Durante la giornata conclusiva dell'anno da Capitale europea della Cultura sono intervenuti diversi protagonisti del progetto per raccontare il successo ottenuto da Matera e sottolineare l’importanza dei progetti futuri volti a non disperdere i risultati ottenuti. La cerimonia si è chiusa simbolicamente con il concerto finale (diretto da Manuel Agnelli) nella Cava del Sole.
"La Regione Basilicata è orgogliosa di essere stata protagonista del viaggio di Matera, capitale europea della cultura per il 2019 – ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, durante la cerimonia conclusiva – Questa esperienza ha dimostrato all'Europa e al mondo intero che questa parte dell'Italia, per troppo tempo vista con lo stereotipo di un Sud piagnone e indolente, è in grado di costruire qualcosa di utile per sé, per il Paese e per l'Europa".
Le speranze della Basilicata però non si concludono con il finire del 2019 “Un'esperienza che non si chiude – ha continuato il presidente della giunta lucana – perché tutto quello che è stato creato in questa città e soprattutto tutti gli eventi che hanno caratterizzato questo periodo non devono rimanere degli eventi a sé stanti. Bisogna pensare a Matera anche in una prospettiva futura, perché tutto quello che è stato fatto deve continuare e soprattutto deve portare non solo Matera ma l'intera Basilicata ad essere protagonista in un più ampio disegno che non è solo italiano ma europeo. Sostenere Matera e la Basilicata significa sostenere tutto il Sud Italia, significa sostenere tutto il sistema Paese, significa sostenere non un territorio, ma un vero e proprio modello innovativo di sviluppo che certamente può essere replicato e trasferito anche in altre zone del paese”.
Grazie al progetto europeo Matera è risorta dalle sue ceneri mostrando le potenzialità del Mezzogiorno, ha abbandonato lo stereotipo di luogo dimenticato e isolato per aprirsi al mondo e tornare a scommettere (e vincere) sulla coesione e la forza che caratterizzano il territorio del Sud Italia. Come ha dichiarato, su Facebook, il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano: “Matera è la storia di un Paese che dallo scandalo della miseria più nera viene alla luce del risanamento, allo splendore di un patrimonio dell'umanità che si offre a tutti. Laddove era la vergogna nazionale c'è stata la Capitale europea della Cultura del 2019”.
Concretezza, è questo il valore mostrato dal comune lucano durante il 2019; la cultura rimane un mezzo ancora valido (come è stato dimostrato) per risolvere i problemi legati al Mezzogiorno come lo spopolamento dei piccoli centri urbani, la fuga dei giovani e l’invecchiamento delle piccole comunità. Lo stesso Dario Franceschini, Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, in occasione della cerimonia di chiusura, ha ribadito che “quella di Matera è una storia che fa venire i brividi. Dalla miseria in cui versava fino all’immediato secondo dopo guerra al riscatto che l’ha portata a essere una città piena di turisti e di iniziative culturali, la vicenda di quella che ormai in molti chiamano la Basilicon Valley è un modello esemplare. Nei Sassi ci sono start up, hotel diffusi, iniziative artigianali che parlano di una città che è cambiata. Una prova di quanto investire in cultura e in turismo nel Mezzogiorno è una grande opportunità di crescita per un territorio che è pieno di meraviglie”.
Secondo le dichiarazioni di Bardi, nelle prossime settimane la regione lavorerà ''per riaprire il dibattito intorno alle questioni meridionali proprio a partire da Matera e dalla sua esperienza di capitale europea della cultura”. La scommessa è vinta, ma la vera sfida comincia ora, il successo del 2019 è solo un punto di partenza da cui iniziare a programmare gli interventi per i prossimi anni e attuarli con la stessa capacità mostrata in questi mesi. “Il primo atto della nuova Commissione è stato quello di presentare un piano con l'obiettivo di arrivare al 2050 con emissioni azzerate e per fare questo abbiamo bisogno di mettere in campo un nuovo modello di sviluppo – ha precisato il presidente del Parlamento Ue, David Sassoli – Cosa ci mettiamo noi? Ho visto con piacere che l'agenda di Matera è allineata con quella europea: digitalizzazione, lotta al cambiamento climatico, sostenibilità e cultura e credo che questo sia il motivo per cui avremo tanto lavoro da fare insieme e consideriamoci alleati in una battaglia per la nostra crescita”.
Matera, la Basilicata e il Mezzogiorno godono di uno straordinario patrimonio da non disperdere dopo questa esperienza di successo, c’è ancora molto da offrire al resto del mondo.