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  •  22/12/2019
Federico Maria Santilli

(Foto: i fratelli Posin. Credit: AGI)

Il padre del “Salvator Mundi” è Leonardo, senza ombra di dubbio. Ad affermarlo sono i fratelli Posin, i falsari più famosi del mondo, grandi ammiratori del genio di Vinci.

Evgeni, Mikhail e Semyon Posin sono nati in Russia, ma da oltre trent'anni vivono a Berlino, dove nella loro bottega, il “Kunstsalon Posin”, creano falsi richiestissimi, persino il regista americano Wes Anderson è un loro fedele cliente. In un'intervista rilasciata in esclusiva all'AGI, i tre fratelli hanno affermato di essere certi che il Salvator Mundi, l'opera dall'attribuzione controversa battuta all'asta da Christie's per 450 milioni di dollari nel 2017, sia davvero di Leonardo, come formalmente si è sempre ritenuto. Per i 500 anni della morte del genio di Vinci i Posin si sono messi in testa di ricreare proprio quest'opera, e, lavorando alla sua realizzazione per centinaia di ore con le stesse tecniche utilizzate a fine '400, si sono convinti che il dipinto, anche alla luce dell'esperienza acquisita misurandosi con altri capolavori vinciani, sia effettivamente uscito dal pennello di Leonardo.

“Più ho lavorato su questo quadro, più mi sono convinto che quest’opera sia davvero di Leonardo. Era come dipingere la Gioconda. La stessa difficoltà, la stessa intensità lavorativa, la stessa profondità. Più si osserva il quadro, più si vede la ‘Mona Lisa’. Soprattutto quando si vede la versione non restaurata. Dopo che il quadro è stato liberato dagli strati di pittura successivi, se ne riconoscono i tratti”, ha dichiarato all'AGI Evgeni. Secondo il falsario, inoltre, le opere del genio di Vinci hanno delle caratteristiche uniche per la loro epoca, come lo sfumato negli sfondi o nei paesaggi che si riscontra nella Gioconda come nel Salvator Mundi, ma soprattutto, andando oltre la tecnica pittorica, sono contraddistinte da una vera e propria “aura” che non si riscontra nelle produzioni di altri artisti.

Sulla paternità del Salvator Mundi si sono espressi diversi studiosi a più riprese. Lo scorso giugno, ad esempio, la professoressa Carmen C. Bambach, una delle massime esperte al mondo di Leonardo, ha attribuito il Salvator Mundi non al genio di Vinci, ma ad un suo aiutante, Giovanni Antonio Boltraffio.


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