Il 2020 doveva essere l’anno del turismo e della cultura Italia Cina, ma i flussi turistici che si aspettavano dalla Cina potrebbero diminuire considerevolmente rispetto ai pronostici a causa dei timori per il contagio del coronavirus. L’Enit, l’agenzia nazionale per il turismo, sta tenendo sotto controllo la situazione ma preferisce non pronunciarsi per il momento. “Allo stato intendiamo attenderci e monitorare la situazione attraverso quello che ci verrà detto dall'Oms e dal ministero della Salute. In questo momento non ce la sentiamo di commentare", dichiara Giorgio Palmucci, presidente Enit, riguardo al fatto che gli albergatori di Confindustria si dicono molto preoccupati per le possibili conseguenze nel settore del turismo a causa del coronavirus. Sulla diminuzione dei flussi, a margine della presentazione del rapporto sul turismo Enogastronomico, Palmucci afferma: “Martedì scorso è stato annunciato che il 2020 sarà l'anno del turismo e della cultura Italia Cina: guardiamo con attenzione, ma non ci esprimiamo al momento".
Il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha dichiarato che riguardo il turismo nei rapporti tra Italia e Cina “tutto prosegue” nonostante il virus che ha colpito la Cina ma “è evidente che ci saranno dei problemi di flussi in tutte e due le direzioni”. Lo ha dichiarato in occasione della presentazione del bando internazionale per 13 musei nella sede della Stampa Estera a Roma. “Naturalmente tutto prosegue e ci mancherebbe altro. Non è stata annullata nessuna iniziativa, saranno le autorità competenti a valutare le situazioni che derivano dall'emergenza sanitaria. Per il turismo, non abbiamo dei numeri ma è evidente che ci saranno dei problemi di flussi in tutte e due le direzioni. Lo capiremo ma al momento non abbiamo numeri".
Per l’Italia il mercato cinese è tra i più importanti, sia in termini di grandezza che per capacità di spesa – i turisti provenienti dalla Cina muovono oltre 650 milioni di euro con un incremento quasi del 41% lo scorso anno – ed i timori relativi alla diffusione del virus rischia di causare una serie di conseguenze su tutto l’indotto. “Per il turismo il contraccolpo è già stato immediato ma ci stiamo preparando a contare danni ancora più gravi. E non saranno perdite indifferenti, possiamo già dirlo. Sono infatti convinto che ancora non abbiamo percepito la vera dimensione del problema e che ancora non la sappiamo assolutamente tutta la storia. Penso che purtroppo il peggio debba ancora venire. Noi di cancellazioni e disdette ne stiamo già vedendo moltissime, specialmente a livello di gruppi e tour operator. La nostra speranza è che il fenomeno rimanga circoscritto in Cina. Se i contagi si allargassero in tutta Europa questo significherebbe metterci in difficoltà anche su tutti gli altri mercati. Penso ad esempio al mercato americano, che è molto sensibile a questi fenomeni. Se cominciassimo a parlare di casi a Parigi, casi a Londra, casi in Italia gli americani si tirerebbero indietro senza dubbio", dichiara il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca.