Anche il numero uno al mondo nel settore del turismo, Il gruppo tedesco TUI, ha annunciato la sospensione della "maggior parte" delle sue attività di tour operator a causa della diffusione dell'epidemia di coronavirus e ha chiesto aiuti di stato. Lo ha indicato in un comunicato il gruppo, che dà lavoro a 70mila persone in tutto il mondo. Lo scorso anno TUI ha registrato un fatturato di 19 miliardi di euro e ha generato un utile operativo di 893 milioni di euro per 28 milioni di clienti in tutto il mondo. Gestisce cinque compagnie aeree charter con 150 velivoli di medio e lungo raggio, oltre 400 hotel e resort per vacanze, tra cui i marchi RIU, TUI Blue e Robinson, nonché 18 navi da crociera.
La misura annunciata, riguarda principalmente le sue attività di viaggio all inclusive con voli charter, hotel e crociere.
Il gruppo, presente in un centinaio di Paesi, applicherà misure di riduzione dei costi "drastiche" per far fronte al calo atteso del fatturato. "Inoltre, abbiamo deciso di richiedere prestiti garantiti dallo Stato fino a quando l'attività non sarà stata in grado di riprendere normalmente", ha dichiarato TUI. Il governo tedesco ha promesso di sbloccare una copertura "illimitata" di prestiti distribuiti da una banca pubblica, KfW, al fine di evitare i fallimenti delle attività, che dovrebbe partire con una riserva di 550 miliardi di euro. TUI ha dichiarato di avere attualmente 1,4 miliardi di euro in riserve di cassa e linee di credito. Dal punto di vista finanziario, il gruppo ha ritirato le sue previsioni sui risultati per l'intero esercizio finanziario realizzate a febbraio e non è in grado di fornirne una nuova.