Il turismo è il primo settore economico ad aver subito l'impatto della crisi del Coronavirus e sarà quello che ne uscirà più tardi, a dirlo il commissario europeo al Mercato interno, Thierry Breton nella commissione Trasporti e turismo del Parlamento europeo: “Avremo un confinamento ancora a lungo tempo, dovremo coabitare con il virus, e questo è molto importante per la riapertura progressiva dei siti artistici e di tutte le infrastrutture, parliamo dell’11 per cento del PIL dell’UE, il 12 per cento dei posti di lavoro, 3 milioni di aziende di cui il 90 per cento piccole e piccolissime, sotto i 10 lavoratori. Quindi è un tessuto importante, ma fragile. Il 50 per cento del mercato mondiale del turismo si svolge in Europa”, ha sottolineato. Il commissario ha poi fornito alcune cifre secondo le quali il Covid 19 porterà a una riduzione del traffico turistico internazionale del 20 per cento, fino al 30 per cento per l'organizzazione mondiale del turismo, mentre, secondo l'Ocse, la forchetta del calo oscilla tra il 45 per cento e il 70 per cento. Perdite comprese tra 275 miliardi di euro e i 400 miliardi di euro per l'industria del viaggio nel mondo.
Bisognerebbe perciò superare il problema di liquidità per cercare di liberare al massimo quanto necessario a livello di Commissione e di Stati membri. Impegnarsi a una riforma del settore europeo per ridare ottimismo, reinventare quello che il comparto deve fare e usufruire al più presto delle misure annunciate a livello di BCE: si è parlato di stanziare oltre 200 miliardi di euro.
Breton ha poi dichiarato che “Va promosso il turismo di vicinanza. Ecco perché serve una nuova politica di mobilità e di impegno locale, dove il si dovrà approfittare del digitale per creare le sinergie tra domanda e offerta così che si possa avere un nuovo equilibrio in cui il settore diventi strategico”.
Particolare preoccupazione è stata espressa dagli eurodeputati italiani che siedono in commissione Trasporti e Turismo. Per il deputato europeo del Pd (S&D), Giuseppe Ferrandino, si potrebbero mettere in campo investimenti per consentire di ammodernarsi e mettersi a norma in modo da ritornare sul mercato l'anno successivo.
Di un fondo ad hoc per il comparto turistico ha invece parlato l'eurodeputato del Movimento 5 stelle, Mario Furore. “La crisi del coronavirus ha messo in ginocchio centinaia di migliaia di piccole e medie aziende e la situazione in Europa è gravemente compromessa. Abbiamo bisogno di una garanzia per il turismo che sia facilmente accessibile e che possa sostenere un settore che solo in Italia dà lavoro a oltre 4,2 milioni di persone”.
Anche Federturismo plaude alle dichiarazioni di Breton: "Accogliamo quindi con soddisfazione - dichiara la Vice Presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli - la proposta del Commissario responsabile per il Mercato interno e industria dell’UE Thierry Breton, fatta oggi durante un' Audizione presso la Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento Europeo, di destinare al turismo tra il 20% e il 25% delle risorse del fondo europeo dedicato alla ricostruzione. Si tratterebbe di un contributo tra i 200 e i 250 miliardi di euro. Ci auguriamo che l’Italia, che conta il maggior numero d’ imprese del turismo in Europa possa essere tra i primi Stati ad aver diritto a queste risorse".