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  •  06/05/2020
Ilaria Inchingolo

Sette lastre di travertino di epoca adrianea molto ben tenute, ad una quota di circa 2,30/ 2,70 metri sotto il piano stradale con dimensioni di circa 80 per 90 centimetri per uno spessore di 30 centimetri; altre sette che emergono da sotto le strutture dei servizi. Tra la pavimentazione imperiale, intatta e allineata come in origine, una piccola parte mancante apre uno spiraglio per continuare lo scavo in profondità e guadagnare qualcosa in più della storia di piazza della Rotonda. Ci troviamo a pochi metri dal Pantheon, a Roma, in cui la settimana scorsa il sedime stradale si è aperto a causa di una infiltrazione di acqua. I lavori di emergenza sono stati subito avviati, ed immediatamente è stata chiamata la Soprintendenza speciale di Roma ad organizzare il cantiere. Dopo alcuni giorni, a circa tre metri di profondità sono state rinvenute le lastre. Non si tratta di una scoperta: negli anni Novanta erano state trovate, studiate e ricoperte da un piccolo strato di pozzolana che ha permesso che si conservassero in modo ottimale, segnale che l’opera degli archeologi è servita.

"Oggi però è un'emozione rivederle, per noi e per chi ha la fortuna di passare di qua in questi giorni. Questa pavimentazione occupa quasi tutta la piazza. Adesso faremo un confronto con i dati che i colleghi hanno archiviato negli anni Novanta. La Soprintendenza non allargherà lo scavo, delimitato da un lato dai servizi e dall'altro da una struttura post antica, probabilmente dell'Ottocento e, ma è ancora una ipotesi, appartenente a una fogna", afferma Martha Baumgartner, archeologa della Soprintendenza speciale responsabile dello scavo. Anche in quest’ultimo caso, le archeologhe valuteranno se durante gli scavi degli anni Novanta si era già a conoscenza di questa presenza. Si tratta di un dettaglio che aiuterebbe a ricostruire la stratificazione di piazza del Pantheon, diventata nel corso dei secoli un mercato in epoca medievale, dopo essere stata un’area monumentale dell’Impero.

L’obiettivo futuro, come dichiara Maria Cristina Lapenna, architetta della Soprintendenza, è quello di ottenere notizie in più sulla piazza severiana, con il portico che Fea e Lanciani avevano già rilevato e mostrato negli altri lati della piazza. Ad ogni modo, dichiara ancora Lapenna, nuove informazioni permetterebbero di capire le modifiche che ha subito la piazza, di cui si conoscono la forma e le presenza di epoca imperiale, ma di cui si conoscono meno i suoi utilizzi successivi.

"Dopo oltre vent’anni dal loro primo rinvenimento, riemergono intatte le lastre della pavimentazione antica della piazza antistante al Pantheon, protette da uno strato di pozzolana fine. Una dimostrazione inequivocabile di quanto sia importante la tutela archeologica, non solo una occasione di conoscenza, ma fondamentale per la conservazione delle testimonianze della nostra storia, un patrimonio inestimabile in particolare in una città come Roma", dichiara Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma.

Come in passato, terminato lo scavo le archeologhe metteranno in sicurezza le lastre e le copriranno con un tessuto. Successivamente, l’azione di ricostruzione dei dati storici verrà svolta incrociando i risultati ottenuti. Quello che è certo è che lo scavo, sorto da un’emergenza, ha rappresentato la possibilità per ricerche ulteriori e per cercare di fornire nuovi elementi cronologici.


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