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  •  12/05/2020
Ilaria Inchingolo

Un'alleanza tra Germania, Austria, Repubblica Ceca e Croazia per creare un corridoio sanitario a prova di Covid-19, che consenta l'accesso ai turisti dei rispettivi Paesi alle localita' turistiche e balneari croate. Un'ipotesi che circola da diversi giorni attraverso la stampa tedesca e che se realizzata taglierebbe fuori l'Italia, dando un colpo durissimo al nostro settore turistico, gia' fortemente provato. Su questa ipotesi il sen Ciriani di Fd'I, ha inviato un'interrogazione al ministro  Dario Franceschini, chiedendo che il governo dia "indicazioni chiare e rassicuranti sulla sicurezza nelle localita' balneari nel corso della stagione estiva, che permettano cosi' ai nostri operatori di promuovere le nostre meravigliose spiagge in maniera adeguata fugando con efficacia i timori dei turisti". 

Come prevedibile, ogni paese sta individuando le soluzioni più opportune per fermare le caduta del settore del turismo e contestualmente sostenere la ripresa. Più preoccupante sono le eventuali azioni, tra alcune nazioni, fuori da una intesa europea.

Stretti protocolli di igiene e sicurezza nelle strutture ricettive, corridoi sicuri per i turisti, “passaporti italiani” e test obbligatori. Sono queste le novità previste dai principali competitor europei dell’Italia nel settore turistico in occasione della nuova stagione balneare. In questa maniera, Stati come Croazia, Grecia e Spagna stanno cercando di limitare i danni in una stagione chiaramente difficile per tutto il settore turistico-ricettivo. In Grecia si prevede una contrazione dell’intero comparto del 50% rispetto all’anno scorso, mentre in Spagna si stimano perdite per 124 miliardi di euro e un calo di oltre l’80% su tutte le attività rispetto all’anno precedente. Si tratta di dati e di stime a cui i governi nazionali stanno cercando di porre un freno, attuando a partire da giugno una graduale riapertura dei confini, seppur con  misure rigide per i turisti che arrivano e per le imprese del settore. Ad oggi lo Stato con la situazione migliore sembra la Grecia, per merito di un discreto trattamento della pandemia e dell’aver avviato il lockdown quando ancora le cifre dei contagi erano ancora molto contenute. La Grecia, che attualmente non arriva a 2.700 contagi, ha cominciato una lenta ripresa delle attività produttive e riaprirà i propri siti archeologici, tra cui l’Agropoli di Atene, già dal 18 maggio. I musei riapriranno a metà giugno, mentre gli spettacoli all’aperto ricominceranno a metà luglio, nonostante le lamentele dei lavoratori del settore.

In Spagna il governo socialista del premier Pedro Sanchez sta lavorando a un “marchio di garanzia” che le strutture turistico-ricettive avranno l’obbligo di mostrare. Per merito di questo sigillo, hotel, ristoranti e ostelli saranno considerati rispettosi delle norme di igiene e sicurezza per contenere i contagi da Covid-19. Siamo di fronte ad una soluzione per incoraggiare i turisti stranieri ad andare in vacanza in uno dei paesi più colpiti dalla pandemia nel continente in cui il turismo rappresenta il 12% del Pil. Anche il Portogallo ha definito un marchio “pulito e sicuro” da far mostrare ai lavoratori nel settore turistico. 

Anche per evitare fughe in avanti dei partners europei, il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, ha incontrato in videochiamata il suo omologo tedesco per il turismo, Thomas Bareiss, per decidere riguardo le azioni coordinate e regole comuni sulla sicurezza al fine di rilanciare il settore turistico, soprattutto considerando la debole ripresa del turismo intraeuropeo di questa estate. Durante l’incontro in video conferenza, è emersa una concorde visione sulla precedenza da accordare all’osservanza di norme sanitarie e di sicurezza comuni a libello europeo per permettere il turismo all’interno dell’UE, offrendo protocolli armonizzati sia nei trasporti sia riguardo gli standard da applicare alle strutture ricettive delle diverse destinazioni turistiche. Tutto questo a tutelare non solo dei turisti e dei residenti, ma anche degli operatori del settore.

A questo proposito, il ministro Franceschini ha sottolineato che alcuni paesi europei – Italia, Francia, Spagna e Grecia, tra gli altri – hanno promosso un’iniziativa a livello Ue in vista delle norme che dovrebbero entrare in vigore a Bruxelles questi giorni, sperando nel sostegno della Germania. Il Ministro inoltre ha incoraggiato il governo federale tedesco a sostenere la possibilità di riservare al settore una cospicua parte del “Recovery Fund” che dovrebbe essere approvato nell’ambito del pacchetto di azioni per la ripresa dell’economia europea. Thomas Bareiss, dichiarando che alla Germania ha ricevuto richieste per la formazione di corridoi turistici da diversi Paesi europei, ha in ogni caso escluso che Berlino possa intraprendere intese bilaterali di questo tipo, dichiarandosi comunque concorde con il ministro Franceschini sull’importanza di trovare comuni soluzioni europee.



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