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  •  04/06/2020
Ilaria Inchingolo

Il ritrovamento archeologico di dieci grandi rilievi rupestri dell’VIII secolo a.C. che rappresentano il sovrano e i grandi dei d’Assiria nel sito archologico di Faida (20 km a sud della città di Duhok e 50 km da Mosul, Kurdistan iracheno settentrionale), all’interno del Kurdish-Italian Faida Archaeological Project, promosso dall’Università di Udine e dalla Direzione delle Antichità di Duhok, è presente tra le 5 candidature che parteciperanno al conferimento della sesta edizione dell’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” 2020, che sarà assegnato il 2° novembre prossimo a Paestum, in occasione della XXIII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico.

A settembre e ottobre 2019 una missione congiunta italo-curda ha trovato presso il sito archeologico di Faida dieci imponenti rilievi rupestri di epoca assira (VIII-VII secolo a.C.) scolpiti nella roccia lungo un antico canale d’irrigazione di quasi 7 km di lunghezza. Il canale di Faida, alimentato da un sistema di risorgenti carsiche, venne fatto scavare, con molta probabilità, dal sovrano assiro Sargon II (721-705 a.C.) alla base di una collina.

I pannelli ritrovati, piuttosto imponenti, lunghi 5 metri ed alti 2, rappresentano divinità e animali sacri. Le immagini raffigurate mostrano il dio Assur, la più importante divinità assira, sopra un dragone e un leone con corna, sua moglie Mullissu, seduta su un trono sorretto da un leone, il dio della Luna Sin, anch’egli su un leone con corna, il dio della Sapienza, Nabu, su un dragone, il dio del Sole, Shamash, su un cavallo, il dio della Tempesta, Adad, su un leone con corna e un toro e Ishtar, la dea dell’Amore e della Guerra su un leone.

L’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Assad”, dedicato all’archeologo siriano che nel 2015 ha perso la vita difendendo il patrimonio culturale del sito di Palmira, ad oggi è l’unico riconoscimento internazionale riservato agli archeologi, che con impegno, attenzione, conoscenze e studi scientifici si dedicano ogni giorno al proprio lavoro di studiosi del passato e allo stesso tempo di professionisti a servizio del territorio. Il riconoscimento è conferito in cooperazione con le testate giornalistiche internazionali media partner della Borsa: Antike Welt (Germania), Archéologia (Francia), as. Archäologie der Schweiz (Svizzera), Current Archaeology (Regno Unito), Dossiers d’Archéologie (Francia); dal 2020 anche con British Archaeology (Regno Unito).

L’iniziativa Kurdish-Italian Faida Archaeological Project-Kifap è guidato da Daniele Morandi Bonacossi e da Hasan Ahmed Qasim, rispettivamente dall’Università di Udine e la Direzione delle Antichità di Duhok. Si realizza in un territorio, la Mesopotamia del nord, fondamentale per la storia ancora poco conosciuta, a causa della difficile situazione politica che l’ha resa protagonista fino ad oggi. Ricerca, tutela, restauri, promozione, formazione e cooperazione sono i punti centrali dell’iniziativa, che gode dell’appoggio di: Governo Regionale del Kurdistan – Iraq, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Fondazione Friuli, ArcheoCrowd e Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

"Per l'Università degli Studi di Udine è motivo di grande orgoglio e soddisfazione che i risultati della nostra missione archeologica in Mesopotamia del Nord siano stati inseriti fra le 5 candidature che concorreranno all'assegnazione della 6a edizione dell'International Archaeological Discovery Award ''Khaled al-Asaad'' 2020, di fatto l'unico premio internazionale di archeologia. Sono diversi anni che il nostro ateneo opera in quelle zone grazie all'impegno del team di lavoro guidato dal professor Daniele Morandi Bonacossi. Questo risultato è anche il frutto del continuo e determinato supporto dell'Università di Udine e di tutti i rettori che si sono succeduti, del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale e, aspetto di assoluto rilievo, di un intero sistema regionale", dichiara il rettore Roberto Pinton.


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