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  •  11/06/2020
Federica Giosi

Paul McCartney, ex cantante dei Beatles, ha attaccato la misura dei voucher, adottata dal Governo italiano in sostituzione del rimborso per gli eventi annullati. Il cantante, sfogandosi su Facebook, ha definito “scandaloso” il fatto che gli spettatori italiani dei suoi concerti cancellati non riceveranno rimborsi ma voucher.

Nel giorno che lo avrebbe dovuto vedere sul palco in piazza del Plebiscito a Napoli per il primo dei suoi due concerti italiani – cancellati a causa del Covid 19 – Sir Paul, in un lungo post scritto in italiano e pubblicato sulla sua pagina Facebook, ha puntato il dito contro i voucher, la misura adottata in sostituzione del rimborso in denaro per gli eventi annullati, e contro il Governo italiano e Assomusica.

“È veramente scandaloso che coloro che hanno pagato un biglietto per uno show non possano riavere i loro soldi. Senza i fan non ci sarebbe musica dal vivo”. Un attacco frontale, che ha raggiunto il suo scopo. Il ministro dei Beni e delle attività culturali, Dario Franceschini, è intervenuto cercando di mediare la discussione, mentre Assomusica ha reagito all’attacco dell'ex Beatles incalzando la polemica.

Franceschini ha tentato di smorzare i toni spiegando che la ratio della norma “È che il voucher valga solo per un concerto dello stesso artista e che se questo non si terrà lo spettatore avrà diritto al rimborso. Il Parlamento credo potrà intervenire in conversione per togliere ogni dubbio interpretativo sulla norma”. L'intervento di Franceschini era stato chiesto anche dalle associazioni dei consumatori che hanno sostenuto la posizione di McCartney (da Codacons a Unc, passando per Aduc e Federconsumatori). “La ratio della norma è solo nella mente del ministro visto che la legge dice tutt'altro – attacca con un comunicato, Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori – Il rimborso in denaro è escluso senza se e senza ma – spiega Dona – Speriamo che ora il Governo, coerentemente, presenti un emendamento di rilancio stracciando la norma attuale, prevedendo sia che il voucher sia solo una facoltà concessa al consumatore sia che, in caso di accettazione del voucher, sia comunque cedibile e, se non riscattato dopo il periodo di validità, sia rimborsato automaticamente”.

Assomusica invece rimanda al mittente ogni accusa: “Paul McCartney ha sbagliato obiettivo – dice il presidente Vincenzo Spera, scaricando sul cantante inglese le responsabilità – È lui che ha annullato il tour, sapendo quale fosse la situazione in Italia e quali sarebbero state le conseguenze della decisione di non riprogrammare le date nel nostro Paese in un altro momento”. Assomusica ribatte anche all'accusa di aver ‘condizionato’ il governo sulla scelta dei voucher. “Falso. È lo Stato a decidere in autonomia le leggi più opportune”.

D'Alessandro e Galli, la società organizzatrice dei concerti di Paul McCartney in Italia, nonostante dichiari di comprendere “l'amarezza dell'artista e il suo dispiacere”, ritiene che il voucher sia uno strumento adeguato a garantire un bilanciamento tra le esigenze del pubblico e quelle dell’industria dello spettacolo. Ha inoltre confermato che “lo staff di Paul McCartney era perfettamente a conoscenza da prima della cancellazione” della formula di rimborso sotto forma di voucher.


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