Dopo le ingenti perdite economiche subite dal Turismo durante il 2020, settore che valeva il 13% del Pil, arriva la fotografia dell’Istat che “certifica” quanto la crisi sia profonda e duratura.
Come ha affermato anche l’Unwto (United Nations World Tourism Organization), a causa della situazione pandemica, il turismo a livello globale ha subito un calo di visitatori internazionali del 70,0% rispetto all’anno precedente. Nei primi 9 mesi dell’anno l’Italia avrebbe perso metà del turismo (-50,9%) rispetto al 2019, con circa 192 milioni di presenze in meno. Dati provvisori in linea con il trend europeo. Ovviamente il calo maggiore è stato riscontrato nei turisti stranieri (-68,6%), ma i tedeschi sono rimasti i principali clienti esteri delle strutture ricettive italiane.
Il comparto che ha sofferto maggiormente la crisi è quello alberghiero.
Per quanto concerne il turismo interno, sono diminuiti prevalente i viaggi degli italiani per motivi di lavoro (-59%) mentre quelli per le vacanze hanno segnato un calo minore (-23%). Nel solo periodo estivo (luglio-settembre 2020) l'Istat ha registrato un calo di 74,2 milioni di presenze rispetto all’anno precedente. Neanche il bonus vacanze, come già evidenziato, è riuscito a risollevare il settore.
A fare i conti con questi dati drastici sono state soprattutto le grandi città d’arte che anche nel trimestre estivo hanno visto l'assenza pressoché totale dei clienti stranieri registrando un crollo del 73,2%.
Secondo i dati Istat, ovviamente nessuna regione presenta incrementi di turismo, ma alcune regioni presentano diminuzioni più contenute rispetto alla media nazionale: le Marche (-27%), il Molise (-29%), le Province autonome di Bolzano (-29,5%) e Trento (-31,2%), l’Abruzzo (-36,9%), la Valle d'Aosta (-37,8%) e la Puglia (-42%).