Guide e accompagnatori turistici scenderanno in piazza in varie città italiane, sabato 23 gennaio, per manifestare per l’impossibilità di lavorare ed avere un reddito, a causa dello stop di musei e luoghi della cultura, e per essere stati tagliati fuori dai ristori, chiedendo, inoltre, che i musei vengano aperti anche nei giorni festivi. "La criticità della crisi per Guide ed Accompagnatori Turistici sta assumendo proporzioni allarmanti, che impongono azioni immediate", si legge in un comunicato dall’Associazione Guide Turistiche Regione Campania e dal Sindacato UilTucs (lavoratori del Turismo).
Le guide e gli accompagnatori turistici, nello specifico, dichiarano di non avere un reddito da più di un anno perché impossibilitati ad esercitare la professione e senza alcuna speranza di ripartenza, e protestano contro gli aiuti economici generali previsti dal Governo per affrontare le conseguenze prodotte dall’emergenza, i quali si sono rivelati completamente insufficienti; diversamente, quello specifico per il Turismo, per quanto riguarda le Guide e gli Accompagnatori Turistici, ha escluso una grande parte dei professionisti del settore.
Secondo i professionisti: "i requisiti di accesso stabiliti dal DM 440 DEL 2/10/2020 rivelano che le istituzioni non conoscono per niente la complessità dell'esercizio delle professioni turistiche". I numeri presenti nel comunicato mostrano che su un totale di più di 25.000 guide ed accompagnatori turistici presenti in Italia solo 6090 hanno usufruito della quota prevista dal Mibact.
Ciò è avvenuto perché i lavoratori del Turismo in Italia possono esercitare la propria professione sotto diversi profili fiscali e contributivi: 1) libero professionista titolare di P. Iva individuale iscritto alla Camera di Commercio; 2) libero professionista titolare di P. Iva individuale iscritto in Gestione Separato INPS; 3) socio di Società di Guide Turistiche; 4) socio di Associazioni Professionali di Guide Turistiche; 5) socio e/o dipendente di Società Cooperative; 6) lavoratori stagionali; 7) Associazioni Culturali; 8) Prestatori occasionali. I fondi previsti dall’art. 77 del D.L. 14 agosto 2020 n. 104 per Guide e Accompagnatori, tuttavia, "sono stati destinati dal Mibact esclusivamente ai primi due profili ponendo, inoltre, numerose restrizioni relativamente ai cd CODICI ATECO ed alla regolarità dei precedenti versamenti contributivi e fiscali", dichiarano ancora.
E’ importante sottolineare, affermano ancora Guide ed accompagnatori, che il riferimento ai codici ADECO si era già mostrato in precedenza obsoleto e non sufficiente in una realtà lavorativa in movimento propria, ormai, del mondo del lavoro attuale. Inoltre, continuano, "pretendere la regolarità fiscale e contributiva quale requisito indispensabile per l'erogazione di un contributo nato per sostenere chi non percepisce reddito da oltre un anno, priva di contenuto la natura stessa del termine ristoro".
Viene affrontata poi la problematica del ristoro stesso. I pochi destinatari, si legge nel comunicato, con la somma loro erogata, sono riusciti a malapena a coprire i versamenti fiscali e contributivi necessari per poter usufruire del bonus stesso. Il rimanente 75% delle Guide e degli Accompagnatori è stato escluso, dopo più di un anno di inattività ed il mancato versamento degli ammortizzatori sociali dove previsto. Per queste ragioni, guide ed accompagnatori turistici chiedono di destinare i fondi a tutti i lavoratori della categoria che esercitino la professione come prima attività.
Viene inoltre richiesta come misura necessaria e non più rimandabile la creazione di un tavolo d’emergenza per le professioni turistiche che includa tutte le declinazioni fiscali della professione, per l’individuazione di Strategie per il Rilancio del Turismo, oltre all’istituzione di nuove ed immediate disposizioni di aiuto economico, alla riapertura permanente dei musei indipendentemente dal colore della Regione in cui si trovano e allo sblocco immediato delle casse integrazioni in deroga.