Foto: Israele - Gerusalemme. Misteriose stanze sotto al Muro del Pianto
L’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” - giunto alla 7a edizione e intitolato all’archeologo di Palmira, che ha pagato con la vita la difesa del patrimonio culturale - è l’unico riconoscimento a livello mondiale dedicato al mondo dell’archeologia e in particolare ai suoi protagonisti, gli archeologi, che con sacrificio, dedizione, competenza e ricerca scientifica affrontano quotidianamente il loro compito nella doppia veste di studiosi del passato e di professionisti a servizio del territorio.
Anche per questa 7a edizione la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico e Archeo, ideatori del premio, hanno inteso dare il giusto tributo alle scoperte archeologiche individuando in collaborazione con le testate europee (Antike Welt, Archäologie in Deutschland, Archéologia, as. Archäologie der Schweiz, Current Archaeology, Dossiers d’Archéologia) media partner della Borsa le cinque scoperte archeologiche del 2020 finaliste del premio:
- Egitto: a Saqqara, patrimonio Unesco a 30 km a sud del Cairo, ritrovati centinaia di sarcofagi
- Germania: la verità sul Disco di Nebra, il reperto più analizzato della storia archeologica tedesca
- Indonesia: nell’isola di Suwalesi le pitture rupestri più antiche del mondo con un cinghiale dipinto in ocra rossa di 45.500 anni fa
- Israele: a Gerusalemme sotto il Muro del Pianto si celavano tre stanze di 2.000 anni fa
- Italia: le numerose scoperte di Pompei, un Thermopolium, un carro cerimoniale, le origini Etrusche della città.
Il Premio, dunque, si caratterizza per divulgare uno scambio di esperienze, rappresentato dalle scoperte internazionali, anche come buona prassi di dialogo interculturale e cooperazione tra i popoli.
Nel 2015 il Premio è stato assegnato a Katerina Peristeri, Responsabile degli scavi, per la scoperta della Tomba di Amphipolis (Grecia); nel 2016 all’INRAP Institut National de Recherches Archéologiques Préventives (Francia), nella persona del Presidente Dominique Garcia, per la Tomba celtica di Lavau; nel 2017 a Peter Pfälzner, Direttore della missione archeologica, per la città dell’Età del Bronzo presso il villaggio di Bassetki nel nord dell’Iraq; nel 2018 a Benjamin Clément, Responsabile degli scavi, per la “piccola Pompei francese” di Vienne; nel 2019 a Jonathan Adams, Responsabile del Black Sea Maritime Archaeology Project (MAP), per la scoperta nel Mar Nero del più antico relitto intatto del mondo; nel 2020 a Daniele Morandi Bonacossi, Direttore della Missione Archeologica Italiana nel Kurdistan Iracheno e Ordinario di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente Antico dell’Università di Udine, per la scoperta di dieci rilievi rupestri assiri raffiguranti gli dei dell’Antica Mesopotamia.
Alla scoperta archeologica prima classificata, sarà consegnato il premio venerdì 1 ottobre in occasione della XXIII BMTA, in programma a Paestum dal 30 settembre al 3 ottobre 2021, unitamente alla scoperta archeologica vincitrice della 6a edizione del prof. Daniele Morandi Bonacossi, non ancora premiata a causa del posticipo della XXIII edizione non svolta nel novembre 2020.
Inoltre, sarà attribuito uno “Special Award” alla scoperta, tra le cinque candidate, che avrà ricevuto il maggior consenso dal grande pubblico nel periodo 2 luglio - 1 settembre sulla pagina Facebook della Borsa (www.facebook.com/borsamediterraneaturismoarcheologico).