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  •  23/09/2019
Federico Maria Santilli

Foto: 1) Uno dei disegni di Van Gogh recuperati. Credit: Zen, van der Lubbe & Loog; 2) Opera ricostruita sotto “Il vecchio chitarrista cieco”. Credit: Bourached & Cann; 3) Opera ricostruita sotto “La mendicante accovacciata”. Credit: Bourached & Cann.

Grazie all'utilizzo dell'intelligenza artificiale (AI, Artificial Intelligence), i ricercatori dell'università tecnica di Delf e dell'University College London hanno rispettivamente ricostruito dei disegni di Van Gogh irrimediabilmente deteriorati e due opere nascoste sotto i quadri di Picasso intitolati “Il vecchio chitarrista cieco” e “La mendicante accovacciata”, entrambi appartenenti al cosiddetto “Periodo Blu”.

I ricercatori dell'università di Delf, come ha spiegato al giornale TechXplore Jan van der Lubbe, uno degli studiosi coinvolti nel progetto di ricerca, hanno utilizzato un metodo di machine learning (apprendimento automatico, una “branca” dell'AI) basato su reti neurali convoluzionali (CNN, Convolutional Neural Network), ovvero reti neurali artificiali dotate di connessioni ispirate a quelle dei neuroni all'interno della corteccia visiva animale. L’algoritmo così sviluppato, per il momento, svolge un’analisi soltanto di tipo visivo e non della composizione chimica dei colori ed è stato “addestrato” sulle riproduzioni di disegni originali di Van Gogh conservati presso il Museo Van Gogh ad Amsterdam, dopodiché è stato utilizzato per ricostruire i disegni più rovinati del pittore olandese. Integrando anche le analisi chimiche, i risultati potrebbero essere anche migliori rispetto a quelli ottenuti attualmente. L'intero studio è stato pubblicato sulla rivista Machine Vision and Applications.

Anthony Bourached e George Cann dell'University College London si sono avvalsi di un metodo simile, basato però su reti neurali tradizionali e non convoluzionali. Per quanto riguarda l'opera ricostruita sotto “Il vecchio chitarrista cieco” - una donna seduta che tende il braccio sinistro - è stato prima effettuato uno scan a raggi X, dopodiché l'algoritmo sviluppato dai ricercatori inglesi è stato “addestrato” a convertire immagini a raggi X nello stile del Periodo Blu di Picasso; in questo caso particolare è stato preso come riferimento il quadro “La vita” realizzato dal celebre pittore spagnolo nel 1903. Per l'opera nascosta sotto “La mendicante accovacciata”, trattasi di un paesaggio montano che gli esperti hanno ritenuto essere uno scorcio del Parco del Labirinto Horta situato vicino Barcellona, il procedimento è stato identico, ma come riferimento è stato preso il quadro di Santiago Rusiñol intitolato “Terraced Garden in Mallorca”, più consono allo stile dell'opera che è stata rinvenuta. I risultati ottenuti da Bourached e Cann sono stati pubblicati sul sito arXiv.

L'uso dell'intelligenza artificiale ha permesso di raggiungere traguardi impensabili con le tecnologie adottate in precedenza; sicuramente ci sono ancora margini per fare ulteriori passi in avanti nell'ambito della tutela e della conservazione delle opere d'arte.  


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