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  •  14/11/2019
Marisa Milella

Foto: 1) Milano; 2) Praga.

La pacifica “Rivoluzione di Velluto” di fine 1989 a Praga ha costituito un capitolo decisivo nella storia europea. Scoppiata nell’allora Cecoslovacchia, portň alla caduta del comunismo in quella nazione e, attraverso diverse fasi, all’indipendenza della Repubblica Ceca, cosě come la conosciamo oggi. Tra i grandi protagonisti delle proteste anti-regime e del processo di democratizzazione del Paese spicca quella di Vaclav Havel. A lui, In occasione del trentennale della "Rivoluzione di Velluto", č dedicata, nel Cortile della Legnaia dell’Universitŕ degli Studi di Milano l’installazione Havel’s Place di Borek Šípek.

La panchina di Vaclav Havel, installazione composta da due poltroncine in legno ai lati di un tavolino costruito attorno a un albero, fa parte di un grande progetto commemorativo avviato dall’ambasciatore ceco negli Stati Uniti Petr Gandalovich, insieme all’architetto e designer Borek Sipek. Invito al dialogo e alla riflessione nello spirito di Havel, le panchine da qualche anno vengono collocate nei giardini di molti Paesi, da Praga a Washington a Oxford a Barcellona.

Václav Havel, primo presidente della Cecoslovacchia liberata dalla morsa sovietica, non era solo un politico, filosofo, drammaturgo, dopo la Primavera di Praga, Vaclav Havel iniziň un'intensa attivitŕ politica, che lo portň a fondare Charta ’77; leader della Rivoluzione di Velluto del 1989, fu eletto presidente della Cecoslovacchia con le elezioni del giugno 1990. Nel 1993 fu eletto presidente della Repubblica ceca, confermato nel 1998. Uomo del dialogo

l’opera, composta da due sedie e un tavolo di bronzo sui quali appaiono vari elementi simbolici, č ispirata al pensiero e all’azione di Václav Havel e ai suoi ideali democratici. La scultura evoca l'incontro e il dialogo tra due esseri umani, improntato alla comprensione e al rispetto reciproco; il tavolino e le seggiole, che sono decorati con il simbolo di Havel (cuori rossi).

Il progetto di Borek Šípek č stato realizzato dal Centro Ceco di Milano con il sostegno di Regione Lombardia, Universitŕ degli Studi di Milano, fondazione Eleutheria, Consolato Generale della Repubblica Ceca a Milano, e CAMIC, in collaborazione con la Biblioteca di Václav Havel a Praga.

A Šípek, uno dei piů grandi architetti e designer cechi contemporanei (1949-2016), legato ad Havel da una grande amicizia, conosciuto come padre del neo-barocco lo stesso Havel, aveva affidato l'allestimento di alcune parti del Castello di Praga.



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