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  •  08/08/2022

“Dal punto di vista turistico possiamo essere molto contenti, siamo al livello del 2019. Nonostante tutto quello che succede nel mondo, nonostante anche la situazione pandemica attuale continuiamo ad ospitare i turisti allo stesso livello del pre pandemia e per questo ci sentiamo sicuri di presentare un progetto Boboli 2030 che ammonta ad oltre 50 milioni da finanziare attraverso la bigliettazione degli Uffizi, Vasariano, Pitti e Boboli: una cosa molto realistica se pensiamo a questo livello di visite”. A dirlo è il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, parlando coi giornalisti durante la presentazione del restauro di Kaffeehaus al giardino dei Boboli. “Se le visite fossero ancora di più- aggiunge- forse finiamo prima del 2030, se ci fosse qualche crisi imprevista e naturalmente noi facciamo tutti gli scongiuri che ciò non avvenga, possiamo forse finire nel 2030. In realtà le nostre previsioni sono che più o meno viaggiamo a questo numero di visitatori e questo ci dà la possibilità di investire ogni anno fra sei e sette milioni per Boboli. Fra otto anni sarà il giardino non soltanto più importante ma anche più bello, più funzionale e più ecologico al mondo”.
Con i suoi oltre 33 ettari di storia, arte e natura, il Giardino di Boboli, vero e proprio polmone verde e museo a cielo aperto nel cuore di Firenze, rappresenta uno dei più fulgidi esempi di giardino formale al mondo. Ora, è protagonista di un poderoso programma di interventi, per il valore complessivo di oltre 50 milioni di euro, che, nell’arco dei prossimi otto anni, lo renderà ancora più bello, accessibile e sostenibile sotto il profilo ambientale. Al centro del maxi progetto ‘Boboli 2030’ vi è la valorizzazione dell’amplissimo patrimonio architettonico del Giardino, il restauro e il ripristino di sculture e fontane, il miglioramento della sua fruizione per i visitatori, la creazione di nuovi servizi, l’apertura di nuovi spazi, l’ottimizzazione delle risorse idriche, un nuovo sistema di illuminazione e videosorveglianza.
“Presentando il masterplan -prosegue il direttore Eike Schmidt- insieme al restauro della Kaffeehaus e dieci altri progetti appena conclusi o in fase di conclusione, più altri dodici progetti in corso di lavoro, vorremmo sottolineare e dimostrare in maniera tangibile che ‘Boboli 2030’ non è giusto un ghiribizzo o una lista di buone intenzioni. È invece un impegno concreto, che nei prossimi otto anni sarà realizzabile e realizzato grazie al lavoro intenso e all’abnegazione dei nostri architetti, botanici e amministrativi, e che sarà finanziato per la maggior parte con gli introiti di biglietteria delle Gallerie degli Uffizi. La prospettiva non è solo riportare Boboli alle glorie dei tempi dei Medici e dei Lorena, ma andare oltre, rendendolo il miglior museo all’aperto al mondo”. I prossimi progetti per il Giardino, la spesa dei quali ammonta a oltre 21.000.000 di euro, comprendono: – la costruzione di un ascensore ipogeo che collegherà il Cortile dell’Ammannati con il Mezzanino della Muletta e l’Anfiteatro di Boboli (3.000.000 di euro), in modo da rendere l’accesso meno faticoso per i disabili. – Il restauro architettonico e la rimessa in funzione del palazzetto al Prato dei Castagni (1.450.000 euro). – La ristrutturazione della Vasca del Nettuno (1.400.000 euro). – La ristrutturazione della Vasca dell’Isola (2.650.000 euro). – Il restauro dell’intero patrimonio scultoreo del Giardino (3.500.000 euro), con le oltre 300 statue del periodo classico, rinascimentale e barocco e la sostituzione delle opere più sensibili alle condizioni atmosferiche con delle copie. – La messa in opera di un sistema di oltre 300 didascalie esplicative (200.000 euro).
Pensando anche a risorse dai privati, il sindaco Dario Nardella ha lanciato un appello a tutti i privati per usare la possibilità dell’art bonus: “Il nostro obiettivo a Firenze è proprio di raddoppiare le risorse dell’art bonus nei prossimi tre anni, spero che molti privati possano contribuire così al masterplan”. (fonte Dire)


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