Il primo luglio è stata finalmente inaugurata l'esposizione digitale sul sito archeologico di Pompei al museo Grand Palais di Parigi. Un’esperienza immersiva e concentrata sui nuovi scavi del sito archeologico.
La mostra – inaugurata dall’ambasciatrice d’Italia in Francia, Teresa Castaldo e dal ministro della Cultura, Franck Riester – rinviata da marzo a causa dell'emergenza sanitaria, rende omaggio ai nuovi scavi condotti nell'ambito del Grande Progetto Pompei, un piano straordinario di salvaguardia delle strutture archeologiche della città avviato nel 2014.
Centro dell’esposizione sarà un percorso scientifico dal forte impatto emozionale organizzato da Re'union des muse'es nationaux-Grand Palais e Gedeon Programmes – leader francese nel settore dei documentari archeologici – in collaborazione con il Parco archeologico di Pompei.
La tecnologia si mette al servizio dell’arte offrendo ai visitatori un “percorso immersivo” dentro gli scavi di Pompei per condividere con il pubblico le recenti scoperte nell'area del Parco archeologico. Gli strumenti innovativi - cartografia laser, termografia a infrarossi, fotogrammetria, riprese ad altissima risoluzione, ricostruzioni in 3D e riproduzione dei suoni della città – stimoleranno l’illusione di partecipare alla vita quotidiana della città, al suo destino e alla sua riscoperta.
Al centro del percorso, un dispositivo invita il visitatore a entrare nel cuore del dramma e segue la cronologia del disastro: dall'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. – durante la quale la città venne investita dal flusso piroclastico – fino alla riscoperta di Pompei con gli scavi del diciottesimo secolo, che le permetteranno di diventare una delle testimonianze più straordinarie di età romana.
Ultima tappa sarà dedicata al Grande Progetto per la messa in sicurezza e il restauro del sito archeologico – finanziato con 105 milioni dalla comunità europea – che ha permesso di riportare alla luce un intero quartiere. Scoperta che permette di approfondire le conoscenze di questo sito emblematico per la civiltà romana e la sua storia. Pompei, nonostante sia stata dichiarata patrimonio mondiale dell'umanità dall'Unesco, ospitando circa 4 milioni di visitatori ogni anno, ha sofferto a lungo di carenza di manutenzione.
Come spiega l’ambasciatrice Castaldo, la mostra è un’ottima occasione per saldare una collaborazione tra l’Italia e la Francia coniugando storia e scienza, inoltre “rappresenta oggi un segno di speranza e di ripresa in un quadro che vede il settore culturale fortemente provato dalla pandemia”.
La mostra, curata da Massimo Osanna, direttore del Parco archeologico di Pompei, e per la scenografia da Sylvain Roca, sarà disponibile fino al prossimo 27 settembre.